Terni, inchieste e coop: «Lascio Rifondazione»

Mauro Nannini, già capogruppo in Comune del Prc, dopo le polemiche scaturite in seguito a ‘Operazione Spada’: «Non mi sento un servo o un cliente»

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Mauro Nannini

Mauro Nannini

Mauro Nannini
ex consigliere comunale di Prc a Terni

Il comunicato stampa prodotto dalla Federazione del partito della Rifondazione Comunista di Terni, mi vede totalmente in disaccordo quando si afferma che il tessuto sociale è distrutto da una “gestione palesemente clientelare e favoritista”.

La mia storia di cooperatore all’interno della Coop Act, e Alis, da 27 anni è densa di volti, storie, disagio, invisibilità, sofferenza, partecipazione ,che nulla hanno a che vedere con gestioni clientelari e favori, se il tessuto sociale in questi anni ha mantenuto un livello di tenuta considerevole, il merito va ascritto a tutti coloro che hanno fatto una scelta nella loro vita, impegnandosi in un lavoro in ambito sociale, e ciò vale per le Coop sociali, con cui si è instaurato un proficuo e bel rapporto, fondato su valori e lavoro.

E quello che più mi ferisce è che nella mia attività amministrativa, come Capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale, dal 2008 al 2013, la condivisione sui temi sociali e sulle proposte da portare in seno al Consenso Comunale, sono state prese sempre collegialmente.

Il constatare oggi, che la battaglia politica, si sposta su un asse di giudizio inquisitorio per chi onestamente svolge il proprio lavoro sia in funzione di operatore e dirigente, mi duole e mi amareggia, quindi dissociandomi da quanto sostenuto dal partito pubblicamente: esco da Rifondazione Comunista.

La mia storia di sinistra, che penso umilmente di dimostrare quotidianamente non mi sento di metterla in comune con coloro, che per meri giochi politici, pensano a chi l’ha rappresentato nella penultima Amministrazione come ad un servo o un cliente.

E’ chiaro che esco dal Partito di Rifondazione, ma non dalla Sinistra, quella reale e autentica.

 

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