Terni, integrativo al Santa Maria: sindacati spaccati

Sigle divise sul pagamento delle festività infrasettimanali. La Fials: «Si rischia un accordo peggiore del contratto collettivo nazionale»

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C’è una nuova spaccatura tra i sindacati sul tema della piattaforma integrativa dei lavoratori dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni: tema del contendere l’applicazione corretta del contratto collettivo nazionale per il pagamento delle festività infrasettimanali, in merito alla quale – è emerso durante l’ultimo incontro – Fials e Cisl hanno assunto una posizione, Cgil, Uil e Fsi un’altra.

Il nodo del contendere

A renderlo noto è Mario Bruni, segretario regionale della Fials, secondo il quale «lo stesso contratto recita che il dipendente ha facoltà, se ad esempio lavora il giorno di Natale, di richiedere il pagamento in straordinario di tale festività per un importo medio di circa 150 euro lordi aggiuntivi alla paga mensile o se richiedere la stessa come un ulteriore riposo». Fials e Cisl hanno richiesto «l’applicazione del contratto visto il disagio dei lavoratori obbligati a lavorare in tali giornate e che per lo più sono lavoratori a turni avvicendati: mattino, pomeriggio e notte». Le altre sigle hanno invece richiesto di dare a questi lavoratori «un gettone di presenza di 30 euro lordi che oltretutto verrebbe sottratto per la sua natura alla premialità (incentivi per la produttività) e dunque pagati direttamente da tutti i dipendenti dell’ospedale». L’azienda, disponibile al pagamento come da contratto collettivo nazionale, ha rinviato la palla ai sindacati.

La posizione della Fials

La Fials precisa che «nella storia delle trattative decentrate non si è mai registrato, specialmente tra i sindacati firmatari di contratto, la volontà di voler sottoscrivere accordi peggiorativi dello stesso, e che pertanto dove l’azienda non ottemperasse alle relative disposizioni contrattuali ricorrerà alle vie giudiziarie». Il sindacato sottolinea inoltre «la superficialità e la scarsa conoscenza dei contratti nel momento in cui si avanzano proposte al tavolo sindacale. Sostenere infatti l’istituzione di un progetto per il pagamento delle festività infrasettimanali – continua – oltre a non retribuire il reale disagio dei dipendenti che lavorano in turno, significa anche sottrarre risorse non solo dal fondo della premialità. Ma anche e soprattutto da quello dell’attribuzione delle fasce economiche orizzontali».

Le altre due questioni

Secondo Bruni si sono determinate anche due ulteriori condizioni di confusione e possibili conflitti di competenza sulle quali «bisogna fare chiarezza». «L’applicazione di una norma contrattuale che prevede il prolungamento di ulteriori 12 mesi in servizio (art. 57) per il personale a tempo determinato in scadenza di contratto. Su questo siccome la norma può essere applicata soltanto al personale non cessato dal servizio, come salvaguardia per tale personale, visti i ritardi per il rinnovo dei contratti, la Fials ha proposto al facente funzioni direttore amministrativo di voler prorogare gli stessi prima della scadenza rendendoli poi ‘sub judice’ al parere vincolante della Regione. Inoltre la dirigente del Sitro, nel bel mezzo della riunione, ha sostenuto che le festività infrasettimanali erano già state messe, da più di un anno, in pagamento secondo il vigente ccnl. Cosa questa contestata da tutte le sigle sindacali. Il verificarsi di questa situazione, ove effettivamente riscontrata, configurerebbe di fatto, per tutte le sigle sindacali una disparità del trattamento economico tra i dipendenti di tutti i profili sanitari dell’azienda ospedaliera. Per la definizione di tutto quanto sopra esposto sono stati riaggiornati i relativi tavoli tecnici di verifica».

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