Terni, istituto Leonino: giunta corregge il tiro

Cambi di destinazione d’uso, attuazione interventi per seminterrato e terzo piano: revocato l’atto di dicembre, focus sulle dotazioni urbanistiche

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di S.F.

Il tema tra dicembre e gennaio non è passato inosservato a palazzo Spada. Perché qualche consigliere d’opposizione aveva messo nel mirino le modifiche relative a una parte dell’istituto ‘Leonino’, a tal punto da far scattare un sopralluogo lo scorso 19 gennaio – a fare da ‘cicerone’ Fabrizio Raggi, in rappresentanza della proprietà della struttura – per verificare le novità in arrivo e quelle già attuate: focus in particolar modo su piano seminterrato e terzo piano, dove c’è la nuova sede della Ternana. Bagarre su cambio destinazione d’uso, opere interne e dotazioni urbanistiche, ora la giunta aggiusta il ‘tiro’: revocata la delibera del 14 dicembre, spazio alla nuova con un paio di chiaramenti in più.

IL SOPRALLUOGO DELLA I° COMMISSIONE CONSILIARE LO SCORSO 19 GENNAIO: «GALILEI E AMBULAIFE IN ARRIVO. SEDE TERNANA? REGOLARE, HANNO LETTERA D’AUTORIZZAZIONE»

Il parcheggio interno

Gli spazi in questione sono rispettivamente di 290 metri quadrati (seminterrato, in via della Bardesca è in arrivo AmbuLaife ) e di 590 metri quadrati, occupati dalla società rossoverde dopo l’addio a via Aleardi (Raggi spiegò che è tutto in regola grazie a una lettera d’autorizzazione dell’istituto diocesano, in attesa del cambio di destinazione d’uso). Erano stati in particolar modo Enrico Melasecche di IlT e Patrizia Braghiroli del M5S a chiedere lumi sul perché alla Ternana fosse stato permesso di utilizzare gli uffici senza l’ok definitivo del consiglio comunale al cambio di destinazione d’uso. Detto ciò, giovedì mattina la giunta ha deciso di revocare il vecchio e atto e farne uno nuovo per evidenziare una questione.

Il sopralluogo nella sede Ternana

La richiesta Lo stesso istituto diocesano aveva richiesto la precisazione in merito alle modalità di attuazione dell’intervento – destinazione d’uso uffici, per il terzo piano, e servizi socio-sanitari per il seminterrato – all’interno della struttura. Tutto chiaro. Ma la giunta, forse prendendo un po’ sottogamba la questione, il 14 dicembre nella precisazione di destinazione d’uso aveva fatto presente che la «proposta prevede solo opere interne costituite da lievi adeguamenti funzionali nella distribuzione interna nei bagni al piano seminterrato e al piano terzo, mantenendo sostanzialmente inalterata la disposizione planimetrica dei locali da adibire a laboratori di attività. Per quanto riguarda le dotazioni – si arriva al passaggio principale – funzionali urbanistiche, esse non risultano dovute in quanto le nuove destinazioni d’uso previste rispetto alla preesistente destinazione d’uso di scula non comportano la necessità di incremento delle dotazioni urbanistiche». Sbagliato, evidentemente.

L’area dove sorgerà la tensostruttura

La modifica La giunta ha infatti rivisto la posizione deliberando un nuovo atto: «Per quanto riguarda – si legge – le eventuali dotazioni funzionali urbanistiche, esse dovranno essere determinate in base alla normativa vigente al momento del rilascio dei relativi titoli abilitativi edilizi e, pertanto, in tal senso, relativamente alla modalità di attuazione appare opportuno precisare che gli interventi possano attuarsi tramite intervento edilizio diretto».

L’attesa per i progetti In poche parole la giunta, nell’atto di dicembre, aveva già messo nero su bianco il fatto che le dotazioni urbanistiche non sarebbero servite. Pur senza avere il progetto in mano. Errore da correggere. Ora invece con il nuovo passaggio l’amministrazione dice che tale eventualità non è esclusa: quando ci saranno i progetti sarà fatta la verifica.

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