Terni: «La carità per la Chiesa non è optional»

La Caritas e l’associazione San Martino nel 2018 hanno aiutato circa 5 mila persone. Vescovo Piemontese: «Continuiamo con la cura agli immigrati»

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«La carità non è un optional, ma è parte della missione della Chiesa, una missione che si esprime nella quotidianità, nel servizio». In un contesto sociale locale che evidenzia il perdurare di una crisi profonda con l’emergere di nuove povertà, la Caritas di Terni-Narni-Amelia e l’associazione di volontariato San Martino tracciano un bilancio delle attività svolte volte nel 2018 a favore di chi è più bisognoso.

L’accoglienza

«Siamo consapevoli – ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese – che ciò che facciamo è parte integrante di noi stessi della Chiesa. Questa opera è molto più gravosa, difficile, pesante perché oggi è un’opera di supplenza all’azione dello Stato che viene meno in tanti settori e in tanti ambiti. La Caritas fa tutto ciò che può ma non abbiamo risorse e mezzi infiniti, le nostre risorse sono la carità della gente, sono l’attenzione di alcune istituzioni alla nostra azione e sono il contributo dell’8 per mille che ci viene dalla Caritas nazionale e che deriva dalla firma che i cittadini italiani mettono nella loro dichiarazione dei redditi a favore della chiesa cattolica». In riferimento alle problematiche legate all’immigrazione il vescovo ha ribadito l’impegno della Chiesa: «Continueremo con la cura, l’attenzione agli immigrati che sono già tra noi, portando avanti la politica dell’accoglienza, del rispetto delle persone, ci sforzeremo di dare considerazione alle persone, all’umanità che vive in mezzo a noi. Terni è stata sempre una città accogliente, ha accolto persone di tutta Italia, sentiamoci anche oggi accoglienti e cerchiamo di salvare l’umanità di ogni persona».

I dati dell’attività svolta nel 2018

«Le persone che si sono rivolte alle strutture della Caritas nel 2018 sono state 4.946 (erano state 6.320 nel 2017)», ha spiegato il direttore della Caritas Ideale Piantoni. «I servizi offerti sono stati molteplici: 26 mila pasti distribuiti alla mensa San Valentino (10 mila pasti in meno rispetto al 2017), in diminuzione poiché si sono rivolte alla mensa 30 unità giornaliere in meno, che sono in gran parte immigrati. Il 95% delle persone che nel corso del 2018 hanno usufruito della mensa sono italiani. In diminuzione anche l’attività degli ‘Empori solidali’ con 58.158 pezzi di prodotti alimentari distribuiti (124.916 nel 2017) dall’Emporio di Terni (in via Vollusiano) e di Amelia-Narni a 990 utenti che compongono 254 nuclei familiari. Delle 990 persone che hanno usufruito dell’Emporio, 364 sono minori di cui 20 disabili. Dei 632 adulti, 85 sono disabili. Nel 2018 sono state effettuate 2 raccolte di prodotti alimentari e per l’igiene personale nei supermercati presenti nel comune di Terni, Narni e Amelia; una raccolta è stata fatta anche al liceo artistico di Terni e all’Università di economia e sono state raccolte oltre 14 tonnellate di prodotti. Sono stati distribuiti 13.386 capi di vestiario a 992 persone di cui 556 donne e 436 uomini».

Il Centro di ascolto

Nel 2018 il dato generale evidenzia «una leggera diminuzione delle persone che si rivolgono al Centro di ascolto (544 persone, contro le 619 dello scorso anno; 209 sono le persone che si sono presentate per la prima volta); un aumento delle presenze di cittadini italiani rispetto agli stranieri; un aumento degli uomini che fanno richieste rispetto alle donne; un aumento del valore dei beni economici richiesti. Colloqui a persone disoccupate in cerca di lavoro, ma anche casalingo/a, pensionati, inabili al lavoro e persone che pur risultando occupate hanno problemi consistenti per vivere e che presentano problemi economici (30,8%), problemi abitativi (12,6%), occupazione e lavoro (26,8%), salute (6,4%), problemi famigliari (13,1%). Gli interventi sono stati 2.150, mediamente più di 3 per ciascuna persona ascoltata, hanno interessato il pagamento di utenze, affitti, spese sanitarie e sostegno al reddito, effettuati per il 52% nei confronti di italiani e il 48% verso cittadini stranieri. Sono stati eseguiti interventi per l’alloggio (38 interventi su 98 richieste), beni e servizi materiali (1.381 su 1.588 richieste), consulenza professionale, lavoro, orientamento, sanità, scuola e istruzione, sostegno socio assistenziale, sussidi economici (188 interventi su 383 richieste)».

Il carcere

Per il settore carcere, è intervenuto Francesco Venturini, presidente dell’associazione di volontariato San Martino, «sono stati effettuati 185 colloqui nella casa circondariale di Terni dove sono stati consegnati 4.116 beni di prima necessità a 589 detenuti, di questi sono cittadini italiana il 79% (146 ascolti), contro il 21% degli stranieri (39 ascolti); i nuovi ingressi (110) sono in netta diminuzione rispetto al 2017 e 2016, ma si rileva una netta prevalenza di stranieri (75%) anche se tra questi come distribuzione dei beni il 68% dei richiedenti è stato di cittadinanza italiana».

La mensa di San Valentino

Alla mensa San Valentino, aperta tutti i giorni dalle 17.45 alle 19 (nel periodo invernale anche dalle 8 alle 9 e dalle 12 alle 13) i pasti distribuiti nell’anno sono stati 25 mila. Le persone che usufruiscono del servizio quotidiano sono circa 50, in aumento la presenza di italiani rispetto a quella degli stranieri che usufruiscono del pasto o del sacchetto, nelle emergenze. «Tutti i giorni è garantito un pasto a chiunque abbia necessità di mangiare – ha ricordato Venturini – dai circa 40 volontari, che si alternano alla mensa. Le persone che frequentano la mensa sono in prevalenza uomini dai 35 ai 64 anni, con presenza di frequentazione al di sopra dei 75 anni di età sia per il genere femminile che maschile. È diminuita la presenza di stranieri e aumentata quella degli italiani; molti sono anziani soli e persone con problemi con la giustizia».

L’emergenza freddo

Per l’emergenza freddo «tutti i giorni quattro volontari sono sempre reperibili. Da qualche anno la mensa rimane aperta nel periodo più freddo dell’anno per garantire ai senza fissa dimora i tre pasti principali: colazione, pranzo (o cestino da asporto) e cena. Le presenze a colazione e pranzo variano di giorno in giorno. Alcuni dei senzatetto vengono accolti nella casa di prima accoglienza O.Parrabbi e ad un coppia, che viveva sotto un ponte al centro della città, è stato offerto un appartamento in via Trevi, fino al 31 marzo 2019. Il Centro di ascolto di via Vollusiano è rimasto sempre a disposizione dei senza tetto o di altri poveri, nel offrire il servizio docce ed indumenti. Solo nel periodo natalizio sono stati effettuati oltre 20 interventi».

L’accoglienza dei migranti

Nel 2018 è stata fornita ospitalità nelle case di accoglienza (O.Parrabbi, San Zenone, Casa Armeni, Casa Valenza, Casa Cardeto). Nella casa di O. Parrabbi sono state ospitate 52 persone, di cui 19 italiani e 33 stranieri (Romania, Guinea, Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio, Etiopia, Libia, Macedonia, Marocco, Pakistan, Senegal). In altri appartamenti sono stati ospitati madre e minore gravemente disabile; padre con un minore e un padre e due figli maggiorenni. Nell’ambito del progetto ‘Corridoi umanitari’ sono state accolte 15 persone, 7 appartenenti ad un nucleo familiare, 4 in nucleo monoparentale e 4 in nucleo monoparentale, tutti di nazionalità Eritrea. Sono state accolte 4 persone della nave Diciotti di nazionalità Eritrea (ora si sono spostati in Spagna).

Il progetto Sprar

Sono stati accolti nel progetto Sprar Narni un totale di 136 beneficiari di cui 118 uomini, 15 donne e 3 minori (Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Libia, Bangladesh, Gambia, Togo, Etiopia, Camerun, Ciad, Congo, Pakistan, Burkina Faso, Ghana). A Terni sono stati accolte 109 persone di cui 85 uomini, 11 donne, 13 minori (Afghanistan, Bangladesh, Burkina faso, Camerun, Congo (rep.), Costa d’avorio, Gambia, Ghana, Giunea bissau, Guinea, Libia, Mali, Niger, Nigeria, Pakistan, Rep. dem., Congo, Senegal, Sierra leone, Somalia).

Emergenza Sbarchi

Nell’ambito della convenzione con la Prefettura di Terni per l’Emergenza sbarchi, ha aggiunto Francesco Venturini, «abbiamo realizzato 4 mila ore di attività professionalizzante a cui hanno partecipato 70 dei 157 migranti accolti. In questo ambito abbiamo realizzato diversi corsi tra cui uno per addetti alla cura e rigenerazione delle aree urbane. Attività che dal 30 aprile 2019 – data di scadenza della convenzione – termineranno in quanto il nuovo capitolato emanato dal ministero dell’Interno ha completamente azzerato questo tipo di attività, così come l’insegnamento della lingua italiana».

Il ‘Decreto sicurezza’

Ad oggi, ha concluso Venturini «sono 8 gli stranieri ospitati nelle nostre strutture ai quali, con comunicazione da parte della Prefettura di Terni, è stata revocata l’accoglienza perché hanno un permesso per motivi umanitari. Un numero che è destinato a crescere, dato che il 90% degli ospiti ha una situazione analoga». Il ‘decreto sicurezza’ secondo Ideale Piantoni «abolendo il rinnovo e la richiesta di asilo per motivi umanitari ha di fatto dato maggiore pericolosità ad una situazione molto delicata che assume spesso toni gravi. L’augurio che ci rivolgiamo e rivolgiamo a tutti è che si cambi atteggiamento perché le persone vanno accolte ed aiutate, non abbandonate ai margini della società».

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