Terni, la ‘Casa’ resiste: 8 marzo in piazza

‘Terni Donne’ manifesta in occasione della festa della donna anche contro la decisione del Comune di mettere a bando la struttura di via Aminale

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Non solo contro la violenza di genere, contro un ddl Pillon «che mortifica donne e figli», contro il decreto sicurezza Salvini «che impedisce la libertà dei migranti mentre legittima la violenza razzista», contro il reddito di cittadinanza su base familiare «che ci costringerà a rimanere povere e a lavorare a qualsiasi condizione sotto il controllo opprimente dello Stato», contro la ‘finta flessibilità del congedo di maternità’ «che continua a scaricare la cura dei figli solo sulle madri. L’8 marzo 2019 di ‘Terni Donne’ e quindi della ‘Casa delle Donne’ di via Aminale, è anche per lanciare ancora una volta il grido d’allarme sui destini del progetto nato, ufficialmente, nel 2014. Anche per questo l’8 marzo l’associazione è scesa in piazza – con tanto di nutrita presenza della Cgil cittadina – in difesa della ‘casa’, «unica esperienza di autogestione di uno spazio da parte di una comunità di donne in Umbria. Il Comune di Terni ci ha dato una scadenza, il 31 dicembre 2019, e questo senza che si sappia quali siano le politiche attive di questa amministrazione per il contrasto alla violenza maschile contro le donne, per le pari opportunità e per la promozione dei diritti delle donne. A tutto questo rispondiamo portando in piazza ‘La Casa delle Donne’. Per dire alla città e a tutte le donne che la ‘casa’ (R)esiste. Per noi, per voi, per tutte le donne».

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