Terni, la Festa della Liberazione negli scatti di Mirimao

78° anniversario con cerimonia a palazzo Spada ed in piazza Briccialdi: «Non ci sono libertà e democrazia senza rispetto». Non manca la polemica – Foto

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Commemorazione nella sala consiliare di palazzo Spada, deposizione della corona d’alloro e onore ai caduti in piazza Briccialdi, quindi il corteo da piazza della Repubblica fino a ponte Garibaldi. Nelle immagini la festa per il 78° anniversario dalla Liberazione dell’Italia dai nazisti e dai fascisti a Terni alla presenza delle autorità civili, militari e le associazioni combattentistiche/d’arma. «Va resa solenne oltre ogni polemica politica perché è la data sulla quale si fonda la libertà sancita dalla nostra Costituzione», un passaggio del discorso del sindaco Leonardo Latini. «Una giornata patrimonio – le parole della presidente della Regione Donatella Tesei dopo aver voluto dedicare un saluto particolare all’ex primo cittadino Leopoldo Di Girolamo, tra i presenti in aula – di tutti che impone riflessioni su un passato atroce. Non ci sarà libertà, non ci sarà democrazia se non c’è prima di tutto il rispetto reciproco». 

La polemica e il caffè

La nota polemica di giornata arriva dal Polo alternativo per Claudio Fiorelli sindaco: «Scandaloso l’abbandono delle celebrazioni del 25 aprile da parte della presidente Tesei per andare a prendere il caffè. Comune e Regione hanno deciso deliberatamente di interrompere il programma della manifestazione del 25 aprile celebrata a Terni prima di raggiungere il monumento dei Partigiani con la deposizione della corona. Come da programma, le celebrazioni dovevano terminare come sempre a ponte Garibaldi. E invece, prima in Comune il sindaco Latini e la presidente Tesei hanno ricordato il sacrificio di tanti uomini e donne per la conquista della libertà. Poi, dopo pochi minuti, con la celebrazione ancora in corso, hanno lasciato il corteo che da piazza della Repubblica si dirigeva verso la rotonda dei Partigiani per andare al bar. Così, mentre il sindaco e la presidente della Regione Umbria erano a fare colazione, a rappresentare le istituzioni sono rimasti il consigliere comunale uscente Alessandro Gentiletti e il consigliere regionale Thomas De Luca. Una scelta politica imbarazzante ma perfettamente coerente con la narrazione revisionista volta ad equiparare il fascismo delle leggi razziali con l’antifascismo dei Partigiani, eliminando la parola Resistenza. La celebrazione odierna della Liberazione è la perfetta metafora di questa tornata elettorale. In pochi, purtroppo, siamo rimasti a combattere e a credere nei valori della Resistenza. Il resto è solo slogan e facciata. Perché va bene la condivisione della memoria e dei valori. Ma per la destra, evidentemente, pure il caffè ha la sua importanza».

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