Terni: la fiber art protagonista al Caos con gli studenti del ‘Metelli’

‘Trame cucite – Ricordando Maria Lai’: questo il titolo della mostra, seguita da una conferenza e una visita guidata

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‘Trame cucite – Ricordando Maria Lai’: questo il titolo della mostra di opere di fiber art, realizzate dagli allievi del liceo artistico ‘Metelli’ di Terni con il suppporto di Silvia Giani, che verrà inaugurata sabato 18 novembre, alle ore 18 presso il museo archeologico del Caos di Terni. L’evento si svolge in concomitanza con le due sezioni della 3° biennale di fiber art di Spoleto e Terni e sarà accompagnato, il giorno 24 novembre, dalla conferenza di Lorenzo Rubini (‘Traiettore tessili: Maria Lai’, ore 11.30 Sala dell’Orologio del Caos) e dalla visita guidata alle mostre della biennale con Pasquale Fameli (ore 15.30 presso il museo ‘De Felice’ del Caos). La fiber art è una corrente artistica nata nel corso del novecento, basata sull’intreccio di fibre tessili e altri materiali, dai filati di lana a pezzi di tessuto, dal pizzo agli elastici, dalle reti di plastica al metallo. Questa corrente artistica diviene quindi un mezzo espressivo molto ricco e dalle grandi potenzialità. Silvia Giani, fiber artist, ha ideato e proposto al liceo artistico ‘Metelli’ di Terni un progetto volto a ricordare Maria Lai, artista antesignana della fiber art di cui ricorre nel 2023 il decennale della morte. Il progetto è stato configurato fin dallo scorso anno scolastico come PCTO in convenzione con il Comune di Terni e con la cooperativa ‘Le Macchine Celibi’ di Bologna che gestisce il Caos di Terni, attraverso un laboratorio pomeridiano per gli studenti delle classi 4°D e 5°A che, con Silvia Giani e le proprie insegnanti, hanno realizzato opere con materiale tessile di scarto, una prassi di produzione artistica che crea una nuova coscienza: la rigenerazione sostenibile. Sensibilizzare la comunità civile ed imprenditoriale al riutilizzo dello scarto, significa non solo reintrodurre i materiali residui nel ciclo produttivo dei manufatti utili, ma anche avere la possibilità di trasformarli in opere d’arte. Acquisire la consapevolezza che possedere un oggetto frutto di una manualità e di una sapienza che gli consentano di vivere una seconda vita, significa acquisire anche un diverso modo di vedere la realtà. Silvia Giani e le professoresse Angela Avenoso e Maria Concetta Messina hanno seguito gli studenti nella realizzazione di opere di libera espressione, legate da un filo comune che si ispira all’opera d’arte partecipata ‘legarsi alla montagna’ di Maria Lai, opera collettiva in cui il filo di tessuto jeans legava fra di loro case, quindi persone, e natura, la montagna, in un desiderio di superamento di conflitti e isolamento delle persone fra di loro e delle persone con la natura. Gli studenti hanno avuto a disposizione uno spazio di lavoro colmo di ritagli di ogni forma, colore, materia, e hanno cercato di ricomporli dando loro un significato e un equilibrio formale e cromatico. In ogni lavoro gli studenti hanno inserito un dettaglio di stoffa di vecchi jeans e hanno realizzato un filo dello stesso tessuto che, unendo nell’allestimento i lavori, simboleggia l’importanza dell’esperienza creativa collettiva. Ne è derivata un’interessante esperienza di interazione e creatività che ha prodotto delle piccole opere espressioni di tante diverse personalità. L’allestimento della mostra è a cura di Silvia Giani e Marco Testa, docente di storia dell’arte e tutor PCTO; il ruolo di tutor esterno del PCTO è stato svolto da Chiara Ronchini, coordinatrice della società ‘Le Macchine Celibi’, mentre i rapporti tra la scuola e i soggetti esterni sono stati curati da Maria Laura Moroni, referente PCTO del liceo artistico.

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