Terni: «Tornare a scuola, Dad avrà effetti devastanti»

Cobas in piazza per chiedere la ripresa delle lezioni in aula. «Destinare il Recovery Plan a edilizia scolastica e assunzioni»

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Piazza della Repubblica si è trasformata in un’aula a cielo aperto, venerdì mattina a Terni, in occasione della manifestazione organizzata dai Cobas della scuola in almeno 50 piazze italiane – con contestuale sciopero nazionale – per dire ‘no’ alla didattica a distanza, auspicando una ripresa delle lezioni in presenza subito dopo la Pasqua.

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Le richieste

«La via più facile per le strutture amministrative – è stato detto in merito alla chiusura delle scuole -, ma quella più deleteria per gli studenti, soprattutto i più piccoli, e per le famiglie, abbandonati alla Dad». Nel corso della manifestazione si è parlato anche della necessità – attraverso l’utilizzo delle risorse del Recovery Plan – di «ridurre il numero massimo di alunni per classe, di garantire la continuità didattica e la sicurezza assumendo con concorso per soli titoli i docenti con tre anni scolastici di servizio e gli Ata con 24 mesi, di intervenire massicciamente sull’edilizia scolastica». In ‘cattedra’, a spiegare i motivi della protesta, il professor Franco Coppoli, che anche sottolineato gli effetti che la Dad potrebbe avere non solo nel breve ma anche nel lungo termine su un’intera generazione di giovani.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

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