Terni: «L’Ast vuole mantenere impegni»

L’azienda garantisce «il rispetto degli accordi sottoscritti il 3 dicembre 2014, fino alla loro naturale scadenza nel dicembre 2018»

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È ripreso – seppur funestato dalla tragica notizia della morte dell’operaio Gianluca Menichino – il dialogo tra Acciai Speciali Terni e le rappresentanze sindacali. Le Rsu chiedono l’avvio del tavolo di rinnovo della piattaforma integrativa aziendale, nonostante l’accordo del 3 dicembre 2014 stabilisca che nulla deve essere toccato prima del 31 dicembre 2018. L’azienda ha mostrato la propria disponibilità ad avviare un percorso di confronto, nel rispetto degli accordi sottoscritti con le Istituzioni, le Organizzazioni Sindacali e le RSU nel 2014.

L’ACCORDO DEL 2014 AL MISE

La ThyssenKrupp Ast di Terni

L’intesa L’accordo del 3 dicembre 2014 arrivava in un momento difficile per l’azienda che è durato fino a due anni fa. Dal 2009 al 2016 Acciai Speciali Terni ha sempre chiuso in rosso, cumulando perdite per oltre 700 milioni di euro. L’escalation si è avuta dal 2011 al 2014 con perdite passate da 160 milioni di euro nell’esercizio 2010-2011 ai 180 milioni del 2013. Il problema, che si è acuito tra il 2012 e il 2013, è stato il drammatico calo del fatturato. Da 2,37 miliardi di euro di ricavi nell’esercizio 2011-2012 si è passati a soli 1,82 miliardi con un calo da imputare al collasso delle vendite in Europa, scese da 1,12 miliardi a poco più di 600 milioni.

La ThyssenKrupp Ast

Oggi la situazione è cambiata Il 2017 per Acciai Speciali Terni si è chiuso con numeri importanti che hanno raccontato più di ogni parola il momento positivo dell’azienda: l’utile è passato dai 3 milioni dello scorso anno agli 87 del 2017, anno in cui Ast ha affrontato sfide e cambiamenti significativi, all’interno di una profonda trasformazione della fabbrica. Sono risultati che confermano come la strategia intrapresa sia quella giusta e che il riposizionamento di Ast sul mercato globale stia portando i suoi frutti. Il fatturato è stato di un miliardo e 674 milioni. La produzione di acciaio liquido è salita a 958 mila e 900 tonnellate (+17 mila), la produzione per vendita a 861 mila e 300 tonnellate (+19 mila) mentre lo spedito è rimasto stabile a 848 mila e 800 tonnellate (-3 mila). Gli investimenti sono aumentati a 58,2 milioni di euro, con un incremento di 13,8 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. 

L’azienda «Nel corso dell’incontro che si è svolto oggi con la Rsu – spiega l’azienda – Ast ha ribadito il proprio impegno al rispetto degli accordi sottoscritti con le istituzioni, le organizzazioni sindacali e le Rsu il 3 dicembre 2014, fino alla loro naturale scadenza nel dicembre 2018», e il richiamo alla scadenza dell’accordo non sembra un passaggio irrilevante.

Gli impegni Come non sembra trascurabile il passaggio successivo. L’azienda, infatti, spiega: «Richiamando gli obblighi di tutti gli attori coinvolti al mantenimento degli impegni assunti in tali sedi (logistica, tariffe energetiche e non solo; ndr), Ast ha manifestato la propria disponibilità ad avviare un percorso di confronto con la RSU su alcuni temi quali la produttività (anche al fine di determinare nuove forme di partecipazione dei lavoratori ai risultati aziendali), l’orario di lavoro ed altri aspetti normativi. I criteri che guideranno Ast in questo percorso saranno quelli dello sviluppo professionale delle persone che lavorano in Ast, del riconoscimento del merito in stretta relazione ai risultati realizzati, del miglioramento continuo e della trasparenza».

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