Terni, legge ‘Gelli’: «Una rivoluzione»

Federico Gelli ospite del dg del ‘Santa Maria’ Dal Maso, per illustrare lei novità introdotte che riguardano le prestazioni sanitarie

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La legge Gelli – dal nome del suo estensore – in vigore dal primo aprile 2017, è stata paragonata ad una «rivoluzione copernicana» in tema di responsabilità professionale dei medici e di chi esercita le professioni sanitarie, perché a cambiare radicalmente è l’approccio al tema con tutto quello che ne consegue, obblighi compresi. A illustrare le principali novità introdotte dalla legge agli operatori sanitari dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, lunedì pomeriggio è stato proprio Federico Gelli che ha tenuto una lectio magistralis nella sala conferenze della facoltà di Medicina e Chirurgia, dopo un’introduzione del direttore generale Maurizio Dal Maso.

Le novità 

Le principali novità introdotte dalla legge riguardano prima di tutto la sicurezza delle prestazioni sanitarie che diventa a tutti gli effetti un bene di portata costituzionale: ogni lavoratore ha l’obbligo di concorrere alla prevenzione del rischio. Allargato il concetto di responsabilità in senso civico oltre che legale, il legislatore revisiona anche la configurazione della colpa grave (derivante da imperizia) e prescrive ai professionisti il rispetto delle linee guida dell’arte o, in loro assenza, delle buone pratiche, sempre e necessariamente adeguate al singolo caso concreto clinico-assistenziale. A ciò seguono altri obblighi per i professionisti e per le strutture, dalla copertura assicurativa alla conciliazione fino all’eventuale azione di rivalsa.

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