Terni, M5S all’attacco: «Centrodestra a pezzi»

Dura replica dei 5 Stelle alle accuse di ‘consociativismo’ rivolte dal consigliere Cecconi (FdI-An)

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«Se lamenta l’ortica invece de …». È con la ruvida citazione di un detto popolare ternano che si apre la replica dei membri del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle al comune di Terni a chi, nell’opposizione – a partire dal consigliere Marco Cecconi (Fdi-An) -, li aveva chiamati in causa parlando di «inciucio Pd – 5 Stelle» in merito all’elezione della consigliera Patrizia Braghiroli (M5S)  nella commissione alloggi.

La replica «Così, con una perla della saggezza popolare umbra, potremo liquidare le polemiche sollevate un centro-destra che si disgrega sotto il peso della sua arroganza e dei suoi personalismi – spiegano i consiglieri 5 Stelle -. Non è bastata l’esperienza del secondo mandato di Ciaurro ad educare alcuni esponenti del centrodestra ternano. I personalismi e le logiche individualistiche continuano a farla da padrone di fronte ad una città logorata dalla crisi economica, sociale e ambientale».

Débâcle Per i 5 Stelle «nel consiglio comunale di lunedì pomeriggio si è registrata una vera e propria frantumazione di quella che fino ad oggi è stata la finta opposizione ternana. Debacle che – per i consiglieri – è figlia di una precisa scelta politica da parte di alcuni soggetti: andare avanti senza confrontarsi con la seconda forza politica della città, il Movimento 5 Stelle».

Nel merito «Il ruolo di controllo nella commissione alloggi e la presidenza della commissione statuto e regolamento – scrivono i consiglieri pentastellati – spettano per norma all’opposizione ma vengono scelti attraverso il voto segreto della totalità dell’assemblea. Dopo aver sollecitato da circa un mese un confronto fra le opposizioni, per giungere ad una proposta unitaria da presentare alla maggioranza, alle 16 cioè a pochissimi minuti dalla votazione, siamo stati messi di fronte ad un prendere o lasciare: la candidatura di Marco Cecconi o niente».

Franchi tiratori? «Dinanzi a tale arroganza, il M5S ha deciso di andare per la sua strada ed esprimere il suo voto a favore della consigliera Patrizia Braghiroli che in qualità di membro supplente, tra l’altro votata anche dal centro destra, già da mesi lavora in quella stessa commissione sostituendo il consigliere Todini, assente nella maggior parte delle sedute svoltesi finora. Il centro destra ha lasciato così un fianco scoperto a cinque franchi tiratori della maggioranza: quattro di loro hanno votato per la Braghiroli e uno per Cecconi, lasciandolo a bocca asciutta e causando il fiume di lacrime e le sterili polemiche nei confronti del M5S, subito rimbalzate sulla stampa».

Commissione statuto Secondo il gruppo consiliare dei 5 Stelle, «ciò che si configura ancor più degradante è il disegno di invitare più o meno implicitamente Paolo Crescimbeni a farsi da parte per la presidenza della commissione statuto e regolamento, con il fine di far leva sul voto di Todini. È servito l’intervento di Cavicchioli per scongiurare che il M5S potesse vedersi assegnata anche la presidenza di questa commissione di fronte al fuggi-fuggi generale, rinviando a data da destinarsi, molto più probabilmente accantonando per sempre la sua istituzione. Insomma per Crescimbeni è bastata una pacca sulle spalle per essere invitato gentilmente a farsi da parte, candidatura verso cui abbiamo espresso la più ampia apertura come ruolo di garanzia, espressione di una correttezza politica d’altri tempi».

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