Terni, maxi variante sud-ovest: ‘prescelto’ il tracciato. Ecco come attraversa Cospea

Via libera dopo un confronto tra i progettisti, Regione, Comune di Terni e Narni. Ma non mancano le difficoltà. Quadro economico da 81 milioni di euro

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di S.F.

L’area di via Alfonsine/via Narni

«Ha in totale cinque opere. Due sottovia e tre paratie, essendo per la maggior parte in trincea. Si differenzia perché il suo tracciato non si sviluppa in affiancamento alla rete ferroviaria esistente, ma attraversa il quartiere Cospea. Tale alternativa riduce fortemente l’impatto sulle strutture esistenti nel territorio comunale». È in sintesi la descrizione dell’alternativa – erano quattro in totale da valutare, ‘prescelta’ la terza – ritenuta a livello ambientale ed economica più vantaggiosa per la realizzazione della maxi variante sud-ovest di Terni, nella zona di Cospea: sarà realizzata negli anni in arrivo grazie ad un finanziamento da 50 milioni di euro legati al fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027. I nodi da risolvere tuttavia non mancano come relazionato in un documento da oltre cento pagine.

IL DOCUMENTO INTEGRALE ED I DETTAGLI SULLA SCELTA

L’alternativa 3 è la prescelta

Il nodo: collegamento Alfonsine-Borzacchini

Della progettazione di fattibilità tecnica ed economica se ne è occupata la Sintagma srl e lo scorso 21 aprile la società ha trasmesso alla Regione – il responsabile unico del procedimento è l’ingegnere Paolo Gattini, di recente protagonista in qualità di Rup per la complessa vicenda della conferenza di servizio stadio/clinica – la prima parte del lavoro, riguardante per lo più l’approfondimento delle quattro alternative progettuali dell’ultimo tratto del percorso. Ovvero quello di collegamento fra via Alfonsine e viale Borzacchini con tanto di attraversamento del Nera. Motivo? Gli altri ‘pezzi’ della variante sono comuni a tutte le ipotesi: il raccordo tra l’E45 e la Flaminia, il superamento del canale di Recentino, e la variante dell’attuale tracciato della Flaminia. Il quadro economico generale è quantificato in 81,2 milioni di euro: è inferiore rispetto alle altre alternative per il contenimento dei cossti dovuti al valore degli espropri e delle interferenze.

L’INCONTRO DI FINE 2022

Il percorso

Gli interrogativi di Giorgini

Ad inizio maggio i rappresentanti del Comune di Terni, Narni e della Regione ne hanno parlato per trovare una quadra e alla fine tutti concordi nel giudicare migliore la terza alternativa. Per palazzo Spada la questione è in mano al dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini che, in particolar modo, ha chiesto di «porre  particolare attenzione al tratto stradale interessante il quartiere di Cospea, compreso tra la linea ferroviaria Terni-L’Aquila-Sulmona e via Alfonsine. Si rileva infatti che il suddetto tratto risulti eccessivamente a ridosso degli edifici residenziali esistenti, potendo potenzialmente interferire con l’area ludico/sportiva oggetto di riqualificazione nell’ambito del progetto Pnrr» legato al playground. Problema chiarito. C’è poi il focus sull’area destinata nel Prg alla realizzazione del parco per gli spettacoli viaggianti: «Il gruppo di progettazione, preso atto dell’informazione fornita, conviene con i tecnici dell’amministrazione comunale presenti, della necessità e possibilità di agire tramite soluzioni tali da rendere compatibile la nuova viabilità con l’area destinata al parco». Chieste inoltre delucidazioni sulle motivazioni «poste alla base della scelta progettuale determinante l’andamento curvilineo del tratto per il tratto tra via delle Campore e Strada Madonna del Monumento (ponte sul fiume Nera)». Il parere definitivo ci sarà in un secondo momento. La lunghezza della tratta preselezionata è di poco inferiore ai due chilometri.

Paolo Gattini, il Rup per la Regione

La verifica bellica

I tempi per la realizzazione saranno giocoforza molto estesi. Si farà anche la verifica bellica: «L’area di studio, destinata al tracciato della variante stradale è potenzialmente suscettibile di presenza di ordigni bellici inesplosi, in particolare in alcune tratte. La parte di tracciato stradale – si legge nel documento – che insiste su preesistenti opere viarie, già fortemente infrastrutturate, porta ad ipotizzare come difficile la presenza di ordigni inesplosi in superficie, vista la pluridecennale attività svolta nei luoghi, in particolare dove sono stati edificati fabbricati dagli anni ’60 in avanti. Le aree oggi di natura agricola con superficie vegetale, corrispondenti alla diramazione verso sud dalla penetrazione urbana della E45 e la penetrazione urbana più ad est con scavalco ferrovia e fiume Nera, presentano invece maggiori rischi di presenza ordigni inesplosi». Del tema ne hanno parlato nell’incontro di maggio il sindaco Leonardo Latini, lo stesso Giorgini, il geometra Mauro Passalacqua, gli ingegneri Tito Berti Nulli e Federico Durastanti (Sintagma), l’assessore regionale Enrico Melasecche, il già citato Gattini, l’architetto Vanessa Salvo e il geometra Andrea Amantini, l’architetto Antonio Zitti e l’assessore Marco Mercuri, quest’ultimi per il Comune di Narni.

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