Terni, mense a scuola: «Cisl con i cittadini»

Il sindacato precisa che non c’è nessuna «condivisione delle scelte dell’amministrazione», mentre c’è «pieno supporto ai Comitati Mense»

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Il dibattito che si è sviluppato, a Terni, sul rinnovo degli appalti per la gestione delle mense scolastiche, secondo la Cisl e il sindacato di categoria Fp Cisl, «va assumendo toni sempre più accesi, in quanto, iniziato dalla richiesta di conservare le cucine in loco presso le scuole, si è andato allargando per trattare della qualità del cibo, delle tariffe, dei controlli sulla qualità. Argomentazioni queste tutte condivisibili in quanto si tratta di un servizio al quale va rivolta la maggior cura essendo destinato alla salvaguardia della salute e del benessere dei bambini».

La polemica La Cisl ricorda di essersi «inserita nel dibattito secondo propria competenza prendendo parte a tutti i tavoli, le commissioni e gli incontri istituzionali programmati dall’amministrazione, nel rispetto del proprio mandato sociale e contrattuale a salvaguardia dell’infanzia ed a sostegno delle famiglie, oltre che del personale in servizio nelle mense che va anch’esso tutelato. Tale atteggiamento, strumentalmente, è stato letto da alcuni, come condivisione delle scelte dell’amministrazione confondendola con la partecipazione, mentre riteniamo che solo in tali sedi è possibile incidere con proposte e proposizioni, che se espresse altrove non rappresentano altro che parole al vento».

I comitati In tal senso la Cisl fa sapere di dare «pieno supporto ai rappresentanti dei genitori componenti dei Comitati Mense che con senso di responsabilità, senza strumentazioni politiche, discutono nel merito alla ricerca delle migliori soluzioni per offrire un servizio mensa di qualità ai propri figli. Notiamo infatti, e con soddisfazione, che il dibattito costruttivo che si è sviluppato fino ad ora, ha già dato il risultato della conservazione in loco delle cucine, così da garantire a quasi tutte le scuole il cosiddetto ‘cotto e mangiato’: ma questo non basta. La Cisl proseguirà nel proprio lavoro per obiettivi che ritiene irrinunciabili: eliminazione del trasportato laddove ancora presente, controllo della qualità del cibo, stesso menu per tutte le mense, eliminazione delle stoviglie di plastica, garanzia di controlli da parte delle commissioni mense».

Le tariffe Particolare attenzione, garantisce la Cisl, «sarà rivolta al calcolo delle tariffe che specialmente in questo momento di particolare emergenza lavorativa e di crisi economica, pesa sulle famiglie a volte in modo insostenibile. Appare allora poco lungimirante la proposta di aumento del 15% delle tariffe mensa. E’ piuttosto urgente procedere ad una rimodulazione dell’intero tariffario anche per sanare le conseguenze della riforma Isee che ha aggravato la situazione delle famiglie più deboli, che pur in assenza di arricchimento, hanno visto crescere la propria fascia di reddito. Problema quest’ultimo che va affrontato anche per l’accesso a tutti gli altri servizi sociali. Irrinunciabile per la Cisl, anche la tutela del personale in servizio sia comunale che dipendente delle categorie, a cui va garantita la conservazione del posto di lavoro e la difesa dei diritti previsti».

 

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