Terni, mense a scuola: «Noi non soddisfatti»

Il Comitato Commissari Mense: «L’unica prospettiva rimane quella del mantenimento delle cucine in loco»

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del Comitato Commissari Mense

Constatiamo con piacere che nella mattinata di mercoledì è stato finalmente approvato dalla Giunta comunale l’atto d’indirizzo che attiva il processo di riorganizzazione dei servizi educativi territoriali e del servizio di refezione scolastica; con meno entusiasmo, prendiamo atto che, tra le tre soluzioni gestionali delle mense da valutare non è presente l’ipotesi di un solo centro di cottura, ma la soluzione che ne prevede 4 o 5, perché altro non è che una riproposizione su scala minore che mostra le stesse problematiche.

L’altra ipotesi di cucinare in loco il primo piatto e servire il resto trasportato è un compromesso che non garantisce appieno la qualità: tuttavia può avere un senso ove non c’è una cucina funzionante, e non ci sono gli spazi per adeguarla, per migliorare con la spesa minima dell’acquisto di un bollitore, quindi nelle poche realtà che già oggi hanno pasti trasportati, ipotesi che si potrà valutare al tavolo.

Come abbiamo ripetuto più volte, il Comitato Commissari Mense sarà focalizzato sull’unica soluzione che abbiamo sempre sostenuto, quella delle cucine in loco, e siamo pronti a dare il nostro contributo al gruppo di lavoro fiduciosi che, dopo un’attenta riflessione, sarà ancora più chiaro che questa è la migliore soluzione possibile. Ribadiamo anche che non siamo contrari a rivedere l’importo delle rette, coscienti che, essendo state fissate 8 anni fa, non sono più attuali. Ma il contributo deve essere misurato sul servizio fruito.

Se ‘il tema della refezione scolastica non deve essere relegato alla dimensione prettamente alimentare’, come affermato mercoledì in conferenza stampa, negli incontri specificheremo che stiamo parlando di influire negativamente sulla categoria più vulnerabile in assoluto della cittadinanza, i bambini: la refezione scolastica per molti genitori è un servizio indispensabile. Chi sceglie il tempo prolungato quasi sempre lo fa per motivi lavorativi e i genitori non devono ritrovarsi a dover pagare una scelta dell’amministrazione comunale che non corrisponde alle esigenze di qualità che i piccoli in tenera età richiedono.

Per poterci presentare al tavolo di lavoro con una panoramica aggiornata dell’attuale gestione delle mense scolastiche, in quest’ultimo periodo abbiamo attivato numerosi controlli nelle scuole, sia con cucine in loco a gestione diretta comunale, sia a gestione indiretta (cioè con personale della ditta appaltatrice), sia con pasti trasportati. I verbali redatti durante i sopralluoghi, sempre svolti alla presenza di personale dell’ufficio scolastico comunale, sono stati pubblicati nella pagina Facebook del Comitato Commissari Mense in modo da renderli facilmente disponibili anche all’utenza.

Abbiamo rilevato con piacere che un aspetto è trasversale a tutte le situazioni: in generale il personale che gestisce il servizio è attento ed efficiente, sia nel cucinare che nel servire, nonché rispettoso di tutte le norme su pulizia e igiene. Da sottolineare che le cuoche dipendenti della ditta appaltatrice che hanno a disposizione tempi ridotti al minimo indispensabile, si impegnano al massimo per garantire il miglior servizio possibile. Purtroppo, però, mentre dove c’è una cucina funzionante la situazione da noi rilevata è più che positiva ( con la cucina in loco si mangia come a casa, anzi forse anche meglio) dove il cibo è trasportato la qualità diminuisce in maniera evidente: la pasta e le verdure arrivano molto spesso scotte, appena tiepide se non fredde, spesso i primi e i legumi, essendo preparati molto tempo prima e mantenuti a lungo a caldo, risultano gommosi e ‘impappati’.

Rilevate le carenze del cibo precotto, abbiamo ritenuto opportuno effettuare un sopralluogo con i tecnici del comune presso il centro di cottura, che purtroppo ha evidenziato altre criticità: come risulta dal verbale redatto dai nostri commissari insieme ai tecnici del Comune di Terni, infatti, è stato rilevato che ‘occorre garantire un ambiente più salubre e idoneo, separare le aree di stoccaggio e di preparazione, effettuare maggiore pulizia, prevedere zone dedicate alle diete speciali’. E qui viene alla luce , se non bastassero gli altri di cui abbiamo sempre parlato in questi mesi, un ulteriore aspetto da sottolineare: è innegabile che, se i controlli mensa sono saltuari, i locali adibiti alla cottura del pasto dove si cucina in loco vengono comunque monitorati giornalmente da insegnanti e ATA, i quali, pranzando insieme ai bambini nei locali adiacenti, hanno un’idea giornaliera non solo di quanto viene servito, ma anche del livello di ordine e di pulizia. Il centro cottura invece, indipendente da qualunque sede scolastica, non verrà mai monitorato giornalmente.

In conclusione, per il momento si percepisce un ascolto, ma non siamo soddisfatti, sosteniamo fermamente, e continueremo a sostenere anche al tavolo di lavoro, che l’unica prospettiva deve essere quella del mantenimento delle cucine in loco. Questa deve essere una condizio sine qua non è possibile portare avanti nessun’altro tipo di dialogo. Il nostro lavoro come genitori che ricoprono il ruolo di Commissari Mensa, come sempre, sarà comunque costante durante tutto l’anno scolastico nel monitorare i locali adibiti alla preparazione dei cibi, i magazzini e i refettori.

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