Ancora un rinvio ‘tecnico’ – dovuto alla partenza di un giudice dal tribunale di Terni, con il fascicolo che ora verrà assegnato ad un altro togato – per il processo legato alla morte dell’operaio narnese Umberto Biondini. A nove anni di distanza dai fatti, il procedimento che vede imputate sei persone per l’omicidio colposo del 62enne, stenta ancora a decollare.
TERNI, MORTO NEL LAGO: PROCESSO È UN’ODISSEA
Frustrazione
Lunedì mattina il processo è stato aggiornato al prossimo 19 novembre. Un rinvio ‘d’ufficio’ che non può lasciare soddisfatti i familiari dell’operaio né tanto meno il legale che li assiste, l’avvocato Marco Casciola. «Nel frattempo – osserva quest’ultimo – chi chiede solo giustizia rimane senza alcuna risposta, dopo ben nove anni. Giustizia equivale a burocrazia? In un paese civile non è così. Evidentemente l’Italia non lo è, o non lo è più».