Terni: muore a 34 anni a un mese e mezzo dal parto. Si indaga

Georgiana Madalina Mardare era in coma dal 2 novembre, il marito presenta una denuncia. Disposta l’autopsia

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È un vero e proprio dramma quello che, nel giorno dell’Immacolata, ha sconvolto una famiglia residente a Collescipoli: una donna di 34 anni è morta infatti a un mese e mezzo dalla nascita della sua terzogenita in circostanze che, secondo il marito, devono essere chiarite. Georgiana Madalina Mardare, di origine romene, dopo aver dato alla luce una bambina il 21 ottobre con un parto difficile, era ricoverata dal 2 novembre nel reparto di rianimazione a causa di un arresto cardiaco accusato in casa. Da quel giorno non si era più risvegliata dal coma in cui era caduta, fino al tragico epilogo di venerdì, che lascia nella disperazione il marito Constatin, anche lui romeno, e le altre due figliolette di 8 e 6 anni. A raccontare il fatto è l’edizione locale del Messaggero con un articolo a firma di Nicoletta Gigli.

La vicenda

È stato proprio il marito, assistito dall’avvocato Erdis Doraci del foro di Tivoli, a presentare sabato ai carabinieri di Collescipoli una denuncia contro ignoti con l’accusa di omicidio colposo, affinché si faccia piena chiarezza sulle cause della morte della giovane. Come emerge dalle carte, la gravidanza – così come le due precedenti – era proceduta regolarmente fino al nono mese. Poi, la notte del 20 ottobre, la rottura delle acque e la corsa all’ospedale di Terni. Iniziate le contrazioni, per Georgiana è cominciato un travaglio molto doloroso, così come complicati sarebbero stati – secondo il suo racconto fatto successivamente al marito – i tentativi di epidurale, ripetuti quattro volte. Nata la bimba la mattina del 21 ottobre, la neomamma viene dimessa due giorni dopo, continuando però a lamentarsi. Anche nei giorni seguenti riferisce di avere mal di testa, dolori e una stanchezza eccessiva.

Il malore

Il 2 novembre la situazione precipita: la figlia di sei anni, attirata dal pianto inconsolabile della sorellina, entra in camera dei genitori e trova la madre sdraiata nel letto e priva di sensi. Il marito, richiamato dalle urla della secondogenita, riesce a rianimarla praticando il massaggio cardiaco, nel mentre arrivano i soccorsi del 118 con il defibrillatore, che viene usato tre volte, facendo tornare a battere il cuore della 34enne. All’arrivo in ospedale, alla donna viene diagnosticata una polmonite bilaterale grave. Da lì l’inizio del tragico epilogo, preannunciato il primo dicembre, quando la tac a cui viene sottoposta la donna non registra alcun flusso cerebrale. Una settimana dopo la morte.

Le indagini

Come richiesto dal legale della famiglia di Georgiana, il pm Giorgio Panucci ha prontamente disposto il sequestro della salma della donna per eseguire l’autopsia. Chiesto anche il sequestro di tutte le cartelle cliniche della donna, oltre che del registro delle chiamate, degli audio del 118, del percorso e di tutto ciò che è utile a ricostruire l’assistenza ricevuta durante il malore del 2 novembre. Ora ai carabinieri di Collescipoli e alla procura di Terni il compito di fare luce su questa tragedia che lascia prematuramente orfane tre bambine.

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