Terni, muore dopo l’intervento: «Sia fatta chiarezza»

A raccontare la vicenda è una donna ternana il cui compagno è scomparso il 22 gennaio. Il ‘Santa Maria’: «Accoglienza e cura garantite»

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di Fra.Tor.

«Il mio compagno è deceduto dopo un intervento chirurgico e una degenza all’ospedale di Terni e nessuno è riuscito a spiegarmi il motivo. Voglio andare fino in fondo a questa storia e sono intenzionata a sporgere denuncia, perché è giusto che questa vicenda vada chiarita in ogni suo punto».

Un intervento programmato

A raccontare la triste vicenda ad umbriaOn è la signora Stefania. Il suo compagno, deceduto all’età di 65 anni lo scorso 22 gennaio, lottava da circa 3 anni con un tumore al polmone. «Il 7 gennaio – racconta la donna – aveva un ricovero programmato all’ospedale di Terni per essere sottoposto, il giorno seguente, ad un intervento al femore. Secondo i medici l’operazione era necessaria per mettere una protesi che gli avrebbe garantito maggiore stabilità nel camminare perché era a rischio frattura patologica».

I primi problemi

Il primo ‘intoppo’, racconta la signora, «si è verificato proprio la mattina del 7 gennaio, quando ci hanno detto che nel reparto di ortopedia non c’era posto per il ricovero e ci hanno rimandati a casa, dicendoci di tornare il mattino seguente per effettuare l’intervento. Così abbiamo fatto, ma quando siamo arrivati in ospedale la mattina successiva, ho segnalato che il mio compagno non stava bene, aveva forti dolori di stomaco. La caposala mi ha detto che lo avrebbe riferito al medico che lo avrebbe operato e mi ha garantito che prima dell’intervento avrebbero effettuato tutti gli accertamenti necessari. Da quanto ho saputo, purtroppo, non li hanno fatti e il mio compagno è stato operato comunque».

Il decesso

Dopo 4 giorni dall’intervento, un nuovo problema. «Mi accorgo – racconta ancora la signora Stefania – che il mio compagno aveva un problema ad un occhio, era distorto. Ho subito riferito la cosa al medico di turno, hanno fatto una tac senza mezzo di contrasto e non è emerso nulla. Fatto sta che non stava bene e quell’occhio non mi convinceva per niente. Non mangiava, non beveva, non riusciva più ad andare in bagno. Il 15 gennaio i medici ci hanno detto che secondo loro la situazione era stabile, che poteva essere trasferito all’hospice e che tutto sarebbe stato rimesso alla dottoressa che lo teneva in cura ad oncologia. Il mio compagno il 18 gennaio è stato trasferito all’hospice dove è deceduto il giorno 22, senza che nessuno sia stato in grado di spiegarmi il motivo».

La denuncia

Per la signora Stefania «gli sbagli si possono commettere, ci mancherebbe, ma quando si ha a che fare con le vite umane, è giusto andare fino in fondo e capire. Dell’intera vicenda ci sono troppe cose che non mi convincono, a partire dalla cura e dall’attenzione dedicate al mio compagno, pur segnato da problematiche pregresse. L’esposto che intendo depositare ha proprio questa finalità: fare luce».

La replica dell’azienda ospedaliera

«Esprimiamo il nostro cordoglio alla signora Stefania – replica l’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Tern i – a nome di tutto il personale, per la perdita del compagno di cui abbiamo ricostruito la storia clinica. Comprendiamo quanto da lei rappresentato ma avendo verificato quanto riferito, alcuni elementi non sembrano corrispondere al vero. Riteniamo l’accoglienza e la cura fondamentali e mission per il nostro lavoro quotidiano. I nostri professionisti lavorano con dedizione e professionalità ciò non toglie che qualora si ravvisassero elementi che si siano dimostrati divergenti dalla consueta missione di cura, la direzione non avrà dubbi nel riprendere le singole persone che non abbiano mostrato la coscienza nella propria missione».

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