Terni, nascondigli ‘personalizzati’ per i clienti di ‘Silva’

Il modus operandi del gruppo di spacciatori con solidi canali in Bruzzo e sgominato dai carabineri del nucleo investigativo di Terni

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Clienti suddivisi in più e meno fidelizzati, con i secondi che potevano contare anche su nascondigli – per la droga – personalizzati. Era ben strutturata l’organizzazione del gruppo di spacciatori smantellato dai carabinieri del nucleo investigativo di Terni con l’indagine ‘Silva’ che venerdì ha portato a sei arresti – quattro eseguiti, due da portare ancora a termine – fra Terni e l’Abruzzo.

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Il nascondiglio

Al vertice del gruppetto, capace di movimentare anche 30 mila euro di cocaina la settimana, c’era – per gli inquirenti coordinati dal pm Marco Stramaglia – il 30enne marocchino Jawad El Hasbi. Era lui a ricevere la droga proveniente per lo più da Avezzano (L’Aquila) e, dopo la consegna da parte dei corrieri, a nasconderla in un bosco lungo la vecchia Terni-Rieti, all’altezza del chilometro 20 della strada statale 79. Droga che lo stesso 30enne poi prelevava alla bisogna, in base alle richieste del ‘mercato’.

I clienti, più e meno fidati

I clienti del gruppo erano suddivisi in ‘vecchie conoscenze’ e ‘nuovi’, ovvero acquisiti di recente, ed i contatti con lo spacciatore erano personali, più che telefonici. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Terni e dai carabinieri del maggiore Elisabetta Spoti, i nuovi clienti, per lo scambio droga/soldi, venivano indirizzati verso una determinata zona dove avrebbero trovato il ‘galoppino’ che, mandato dall’El Hasbi, indicava all’acquirente il punto preciso dove prelevare lo stupefacente. I clienti ‘storici’, invece, sapevano già dove trovare la droga che il 30enne marocchino, quando gli arrivava la richiesta, faceva subito nascondere ai ‘galoppini’ in luoghi specifici e personalizzati, noti soltanto a lui ed al cliente di turno. Anche gli orari erano abbastanza standardizzati e la droga – per lo più cocaina – veniva lasciata all’interno di barattoli di vetro interrati, ad esempio in una specifica zona boschiva, o dentro pacchetti di sigarette poi infilati nelle crepe dei muri. Di fatto ogni cliente sapeva qual era il personale nascondiglio concordato. Per il pagamento, non c’era bisogno di anticipare nulla: tutto avveniva di persona, con l’incontro cliente/El Hasbi dopo il ritiro della droga.

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