Terni, beni alienabili: riecco ex cava M.S. Angelo

La zona da anni è riconvertita all’uso turistico-ambientale con il poligono di tiro. Già in passato ci fu un passaggio a vuoto: valore fissato a 200 mila euro

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di S.F.

Da area di attività estrattive – si tratta di una cava dismessa in località Monte Sant’Angelo, a poche centinaia di metri dall’abitato di Marmore – alla riconversione all’uso turistico e ambientale. Qui, da anni, è la società Cts Poligoni di tiro srl a gestire sulle strutture sportive e organizzare eventi di portata nazionale ed internazionale. Ora c’è una novità, o meglio, una riproposizione.

Un’area di tiro al Cts

Si riprova l’alienazione

Nell’elenco degli immobili di nuova alienazione c’è infatti anche l’area dell’ex cava. Non è una novità assoluta in realtà: durante la prima consiliatura Di Girolamo il Comune la inserò tra i beni cedibili, poi una serie di problematiche bloccò la procedura e tutto resto come in precedenza. Vale a dire con la concessione in diritto di superficie trentennale – valore 174 mila 600 euro, stipula del contratto il 9 aprile del 2010 – per lo sviluppo in ambito sportivo. A palazzo Spada in tal senso è stato deciso di riprovarci, reinserendo l’ex cava nella lista: il valore indicato è pari a 200 mila euro e riguarda solo la proprietà dell’area, dove con costanza si svolgono gare di tiro dinamico sportivo a cura di Claudio Trionfetti, il presidente dell’associazione che gestisce.

Il motivo della valutazione

C’è tanta differenza rispetto a dieci anni fa, quando l’alienazione venne deliberata dal consiglio comunale – destinazione urbanistica per la conversione all’utilizzo turistico/ambientale – per un prezzo a base d’asta di 1 milione di euro. Bene, perché 800 mila euro di differenza? Viene evidenziato che a causa dell’attività esistente ci sono «ripercussioni positive a livello di promozione turistica del territorio; pertanto si ritiene opportuno mantenere tale destinazione d’uso previa apposizione di vincolo di destinazione ai sensi dell’art.2645/ter de codice civile a beneficio del Comune di Terni per la durata di novanta anni. In relazione a tale gravame e ad altro gravame consistente nella servitù di passaggio a favore di limitrofo fondo di proprietà comunale, il prezzo è valutato in 200 mila euro». C’è però una possibilità. Vale a dire l’inosservanza o la decadenza del vincolo: in tal caso al Comune dovranno essere versati 625 mila 400 euro, ovvero la differenza tra il prezzo di alienazione e il valore della vendita.

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