Terni, Cdx: «Insulti non ci fermano». Replica AP: «Smettetela di annaspare»

Conferenza stampa di quattro consiglieri del centrodestra e del coordinatore della Lega. ‘Focus’ sull’amministrazione Bandecchi. Poi la replica

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Sì i temi, le proposte, ma anche e soprattutto una situazione «mai vista prima, dove sotto tiro c’è la stessa democrazia. Ma noi – è il coro unanime dei presenti – non ci facciamo intimidire, andiamo avanti. Nessuna paura di Bandecchi». Conferenza stampa venerdì mattina in Comune da pate di alcuni esponenti del centrodestra locale («c’è massima unità» ci tengono a dire), ovvero Marco Cecconi, Cinzia Fabrizi ed Elena Proietti (FdI), Francesco Ferranti (FI) e Devid Maggiora (Lega). «A noi interessano questioni cruciali come l’accordo di programma Ast, il nuovo ospedale, il trasporto pubblico locale. Lasciamo ad altri le questioni personali che attengono alla dialettica digitale e vengono ‘usate’ per distrarre le persone dai veri temi». Cecconi detta la linea ma poi il ‘fantasma Bandecchi’ è quello che si prende la scena. Naturale, anche dopo le tensioni degli ultimi giorni fra consiglio comunale – bacchettate dal centrodestra anche alla presidente Francescangeli, ‘rea’ di essere di parte – e social. Partendo da un concetto unanime: «Tanti annunci sin dalla campagna elettorale, tante promesse ma poi la realtà è un’altra. E quanto fatto finora va solo nella direzione del facile consenso, come se la campagna elettorale non fosse mai finita».

Un esempio? «La richiesta di una fermata del Frecciarossa a Terni – dice Ferranti – che con un binario unico da Giucano in poi, è solo una chimera». «I canoni idrici – gli fa eco Cecconi – dove noi ci siamo astenuti. La richiesta di 100 milioni è stata bocciata per ragioni tecniche e amministrative dalla Regione e neppure presa in considerazione da Enel. Chi fa i fatti, per ora, è la Regione Umbria che li porterà da 1,5 a 3 milioni di euro». Cecconi cita anche «l’asfalto a freddo: ne sono state acquistate 7,5 tonnellate, ma è sempre l’asfalto che si utilizza da anni per sistemare le buche in emergenza. Quella dell’asfalto ‘a caldo’ è invece una fantasia caduta nel nulla». La summa condivisa da tutti e cinque i presenti è una: «L’aria politica oggi a Terni è pesante. Noi proponiamo e polemizziamo ma nei limiti della dialettica di sempre, nel rispetto delle istituzioni. Le mancanze di rispetto, gli insulti, le trivialità non colpiscono noi. Ma le migliaia di elettori che i nostri partiti rappresentano».

Ferranti ha il dente avvelenato con il vice sindaco Corridore: «Le minoranze criticano e propongono e lui ogni volta inizia ad insultare sui social e pubblicamente con il ‘supporto’ del coordinatore di Alternativa Popolare. Corridore è apparso sulla scena politica locale nel dicembre dello scorso anno, come coordinatore di AP a livello comunale, poi provinciale e infine regionale. Promettendo di tutto, stadi, cliniche, centri sportivi, serie A, quando Bandecchi era presidente della Ternana. Poi Bandecchi si è dimesso e queste promesse sono svanite nel nulla. L’ultimo annuncio in ordine di tempo – osserva Ferranti – è ‘usciremo dal sistema regionale del trasporto pubblico locale’. Bene, nel consiglio del prossimo 11 settembre non c’è traccia di questo punto. Ma perchè è irrealizzabile, lo sa chiunque sia in buonafede».

Anche Devid Maggiora, coordinatore locale di una Lega che non è più in consiglio («ma siamo nella città, fra la gente, nel dibattito pubblico»), se la prende con «i tanti annunci che servono solo a distrarre le persone, a far credere che molto bolle in pentola, quando invece di realizzabile c’è poco. Siamo di fronte ad una contrazione della democrazia, il cui spazio è stato preso dagli insulti e dalle provocazioni. Una situazione che avevamo intravisto in campagna elettorale ma che ora è emersa in tutta la sua chiarezza. Temo un’escalation quando invece servirebbe un clima più sereno e rispettoso verso tutti i partiti politici. Non è un caso se a livello regionale e nazionale, la nostra città sia sempre più isolata».

Fra i più duri, verso il sindaco e l’amministrazione, c’è Cinzia Fabrizi (FdI) che già nel primo consiglio comunale si era fatta sentire: «Negli ultimi 15 giorni abbiamo vissuto momenti molto tristi in consiglio. Con un sindaco che ha offeso le minoranze, dicendo ‘me ne sono dovuto andare per non ascoltare le minchiate della minoranza’, e poi una serie di dichiarazioni tipo ‘voglio che sia messo a verbale che se le minoranze continueranno a rompere le palle, avete capito come mi comporterò’. Tutto ciò senza che la presidente del consiglio comunale abbia mosso un dito. Noi, lo dico chiaramente, continueremo a svolgere il nostro ruolo, a prescindere se il sindaco pensi o meno che sia una rottura di palle. E continueremo a farlo perché venga garantita a tutti la possibilità di parlare ed esprimere opinioni. Allo stesso modo vigileremo perché non ci siano scelte politiche e amministrative dannose per Terni. Non siamo una città in vendita – aggiunge Cinzia Fabrizi – e si dovrà valutare attentamemte se le attività pubbliche possano essere realizzate con i soldi personali del sindaco». Sul tema-insulti: «Gli attacchi sui social non sono partiti da noi. Terni non è abituata a un sindaco che offende con i suoi video e un vice che fa lo stesso, dopo aver chiesto rispetto per la figura istituzionale del primo cittadino. Non ce lo meritiamo questo scadimento».

Infine Elena Proietti (FdI), che rifiuta l’idea che Terni possa diventare «un ‘laboratorio creativo’ dove acquisire il consenso per raggiungere altri obiettivi, in Umbria e a livello nazionale. Ci sono centinaia di cittadini che meritano attenzione e rispetto e nonn possono essere continuamente derisi e insultati. Non è con azioni come quella annunciata sul trasporto pubblico, poi, che Terni afferma il suo ruolo di seconda città dell’Umbria. Noi siamo uniti e coesi, andiamo avanti senza alcun timore».


del  coordinamento politico Alternativa Popolare Terni

I consiglieri di destra invece di lanciare allarmi infondati sul rischio democrazia dovrebbero fare un’autoanalisi seria sul loro concetto di democrazia e di opposizione responsabile, vista la gravità degli insulti e la violenza nei toni e negli atteggiamenti di alcuni loro esponenti, ragion per cui alcuni di loro sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Da ultimo il loro assessore regionale Melasecche si è contraddistinto per offese gravissime nei confronti del sindaco Bandecchi, offese da cui trapelano, oltre alla rabbia e al livore, l’assoluta incapacità di accettare democraticamente la sconfitta elettorale subita. Il popolo di Terni ha scelto Bandecchi e l’etimologia della parola stessa, dêmos ‘popolo’ e kratéō ‘comando’, ci dice che la sovranità appartiene a questo popolo e non gli può in alcun modo essere strappata. Invece dal giorno dopo le amministrative i cittadini di Terni assistono ad un penoso e pericoloso tentativo di sovvertire il risultato elettorale con i pretesti più fantasiosi, cercando sponda ovunque. Ora basta. Smettete di annaspare e cominciate a lavorare per il bene della nostra città, perché questa temperie fa male a voi e, soprattutto, al nostro territorio, che dopo la vostra bella prova di amministrazione quinquennale sembra uscito da un bombardamento nemico.

Ci avete lasciato un debito mostruoso e le buche nelle strade: la città intera nel corso del vostro mandato ha subito passivamente il decadimento e l’impoverimento economico per le vostre scellerate scelte. Chiediamo al consigliere Ferranti come mai si parli di un nuovo ospedale da anni e non siate stati in grado di fare neanche un incontro con la presidente Tesei, e con che coraggio ora pretendete che AP trovi finanziamenti e definisca il progetto in tre mesi. Mesi nei quali il sindaco ha già avuto numerosi incontri in Regione e portato a casa risultati. Siamo grati alla giunta precedente per aver permesso inerte che i tempi per una prestazione sanitaria si allungassero del doppio (fonte Usl Umbria 2).

È la stessa vecchia giunta ad aver firmato un contratto con Enel fino al 2029 lesivo degli interessi cittadini, cosa per cui Bandecchi ora sta correndo ai ripari cercando di rinegoziare la gestione dell’energia idroelettrica portando a casa il vantaggio di non pagare il costo del servizio per imputarlo solo al canone. Per il trasporto pubblico non siete riusciti a fare una gara in dieci anni e pretendete che Terni diventi autonoma in 10 giorni? Sono trascorse poche settimane da quando avete ostacolato i progetti PalaTerni, stadio-clinica e Ternanello e, di contro, cosa avete fatto quando sedevate tra i banchi della maggioranza per ridurre la disoccupazione ed incrementare i posti di lavoro?

È stata totale l’assenza della precedente amministrazione comunale di fronte ai problemi finanziari di Treofan, Interpan, Ast e indotto. Abbiamo solo assistito alla svendita di Asm con l’ipocrita giustificazione di una riduzione del debito comunale. «Quando non si hanno risultati concreti da rappresentare si confonde l’opinione pubblica con i continui rilanci di proposte più o meno concrete» cita il Ferranti, e come dargli torto? Ha descritto in modo lapalissiano la linea politica dell’opposizione che fino a 101 giorni fa aveva in mano la città. Noi facciamo e non ci limitiamo a parlare.

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