Terni, nuova rotatoria Centenario-Furbini al palo: «Che succede? Sbloccare impasse»

Il progetto è stato approvato nell’estate 2020, poi nulla più. Scatta l’interrogazione di Filipponi e De Angelis (Pd). Il nodo economico e dell’agibilità

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L’approvazione del progetto è dell’estate 2020 e arrivò sull’input della Edilizia 94. Sono trascorsi oltre quindici mesi da allora e della nuova rotatoria all’incrocio tra via del Centenario e via Furbini non c’è alcuna traccia: il tema torna al centro dell’attenzione – se ne parlerà anche martedì pomeriggio in question time – con un’interrogazione urgente presentata dai consiglieri del Pd, Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis. Sarà l’assessore all’urbanistica Federico Cini a doversi esporre.

Terni, via Centenario: rotatoria approvata

L’uscita da via Furbini

Il problema base

I consiglieri Dem fanno il punto della situazione in merito all’intera zona. Siamo a pochi passi dal McDonald’s, di fronte a via Ialenti: «Da circa quattro anni in via Furbini sono stati abitati i nuovi alloggi della lottizzazione; dal complesso abitativo realizzato pochi anni fa, manca una uscita viaria che immetta in sicurezza su via del Centenario e occorre realizzare la rotonda dapprima provvisoria poi definitiva. Occorre – ricordano Filipponi e De Angelis – mettere in sicurezza l’immissione di via Furbini su via del Centenario, la quale è cronaca quasi quotidiana per il verificarsi di numerosi incidenti. La rotatoria è un’opera pubblica che il Comune avrebbe dovuto realizzare con proprie risorse, utilizzando gli oneri della Bucalossi pagati dalle ditte che stavano procedendo agli interventi edilizi nella zona (81.260,52 euro dall’Immobiliare Centro Nord). La convenzione sottoscritta da Edilizia 94 non prevede tra le opere di urbanizzazione la rotatoria e la ditta ha realizzato le opere di urbanizzazione tra quelle indicate in convenzione e che fatte tali opere il residuo importo da scomputare è di 99.129 euro; tale importo si riferisce ad una strada di penetrazione senza uscita che, alla luce di una variante di posizionamento degli edifici ancora da costruire, può essere evitata e poiché il Comune non aveva realizzato la rotatoria (opera pubblica), la ditta Edilizia 94 si è offerta di risolvere il problema all’amministrazione».

Rotonda McDonald’s: ‘no’ a proposta M5S

L’area coinvolta

Dubbi e agibilità negata

Dunque, in sostanza, Edilizia 94 – la ricostruzione – ha proposto al Comune di essere disponibili «ad eseguire la rotatoria a condizione che modifichiamo la lottizzazione eliminando tale strada ed utilizzando tale somma per la rotatoria, se sufficiente». Nell’interrogazione viene puntualizzato che «Edilizia 94 su sollecitazione dell’ufficio preposto presenta quindi al Comune un progetto (pagata dalla Edilizia 94) di una rotatoria; il Comune (tramite i vari uffici) impiega due anni a verificare il progetto, aggiungendo, ad ogni passaggio dei vari uffici illuminazione, viabilità ecc. nuove e diverse prescrizioni, arrivando così ad un progetto non di 99.129 ma di 356.932 euro; il Comune con la delibera giuntale del settembre 2020 approva il progetto, ma non specifica come finanzierà i 257.803,46 che mancano per il completamento». La società invia lettere a palazzo Spada per capire il da farsi. «Il Comune non risponde ufficialmente – si legge nell’atto – e nel frattempo nega anche l’agibilità agli appartamenti già realizzati motivando il diniego sulla mancanza di rotatoria (tale diniego è stato impugnato al Tar e dovrà essere deciso a breve) considerando che fanno parte di un’altra lottizzazione dove non era prevista la rotatoria da parte dell’impresa Edilizia 94».

Filipponi e De Angelis con Angeletti

Inerzia, proposta e convenzione

L’Edilizia 94 ha proposto una soluzione: «Si sottoscrive un accordo con il Comune, ai sensi dell’art. 11 della l.241/90 (accordo sostitutivo del provvedimento), con cui Edilizia 94 realizza la rotatoria per 99.129 euro; viene subito scomputata la somma residua della lottizzazione (quella sopra citata); la differenza tra il costo della rotatoria e la somma scomputata (circa 257.803,46 euro di differenza) verranno scomputate dagli oneri di urbanizzazione dei futuri interventi che Edilizia 94 sta facendo e farà nella zona, anche grazie alla risistemazione urbanistica necessaria per superare la presenza di un vincolo pai che ha reso inedificabile una porzione dell’originaria lottizzaione approvata». Risultato? Nessun feedback ufficiale da palazzo Spada. Il Pd ricorda in merito che l’inerzia del Comune non tiene conto del fatto che «la convenzione di lottizzazione vigente non prevede la rotatoria; non esiste nessun atto giuridico che obblighi Edilizia 94 a eseguire la rotatoria; il Comune di Terni non può negare a Edilizia 94 l’agibilità sulla base della mancata realizzazione di un’opera (la rotatoria) che non è prevista nella convenzione di lottizzazione e la convenzione della prima lottizzazione (Immobiliare centro Nord – Edilizia 94 srl) è ampiamente scaduta nei termini». Infine Filipponi e De Angelis specificano che «la proposta della Edilizia 94, di farsi parte diligente per risolvere il problema viario, non costituisce l’assunzione di un atto d’obbligo unilaterale, tanto più che presuppone la necessità di modificare la convenzione di lottizzazione ed inserirci la rotatoria (ma a quel punto bisogna inserirci anche i conteggi giusti e si devono trovare i soldi che mancano in quanto vanno anche acquistati terreni non di proprietà del Comune)».

L’assessore Cini

L’input

La soluzione – concludono i Dem – «porterebbe finalmente al rilascio dell’agibilità, il proseguimento di quanto previsto per la lottizzazione e il fine lavori». Da qui la richiesta al sindaco Leonardo Latini e alla giunta di conoscere «le modalità che l’amministrazione intende adottare al fine di addivenire ad una soluzione, la quale consente la realizzazione della nuova viabilità, in particolare della nuova rotatoria e poi per il rilascio dell’agibilità». Come detto se ne parlerà martedì pomeriggio: lo scorso 11 novembre l’esponente di Terni Civica Michele Rossi si è fatto avanti sullo stesso argomento. Tocca a Cini e al dirigente all’urbanistica Claudio Bedini.

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