Terni, nuovi servizi allo sportello Afad

L’associazione chiede però al Comune di «rimuovere i ritardi e le inadempienze»

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«Lo sportello Afad, attivo presso l’associazione famiglie disabili a Terni, si arricchisce di nuovi servizi. Consulenza legale, neurologica e geriatrica e supporto psicologico. I professionisti che hanno accolto il nostro invito e si sono resi gratuitamente disponibili ci permetteranno di incrementare in misura sensibile il supporto che la nostra associazione cerca di fornire ai propri 600 associati, alle loro famiglie e a chiunque altro, anche non iscritto, ne avesse necessità. Invitiamo l’amministrazione comunale a porre fine ai ritardi e alle inadempienze accumulati in questi mesi». Questo l’appello dell’associazione ternana.

Lo sportello

«Già da tempo, Afad – spiegano – gestisce presso la propria sede uno sportello, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, al quale è possibile rivolgersi telefonando allo 0744.279663 o tramite pagina Facebook, per richiedere informazioni su leggi di settore, servizi sul territorio, strutture specializzate per le varie patologie, iter sanitari o pensionistici, assistenza medico-legale, rapporti con le istituzioni. L’aumento delle richieste e soprattutto la specificità delle problematiche che ci vengono sottoposte da un lato e, dall’altro, la latitanza degli enti competenti, ci hanno spinto a rafforzare tale attività, strutturandola in maniera più razionale e offrendo risposte sempre più qualificate, esaustive e rapide. È per questo che abbiamo pensato di mettere in campo collaborazioni con i professionisti ai quali va sin d’ora la nostra viva gratitudine, sicuri che sapranno affiancare al meglio le persone con disabilità e le loro famiglie, nella gestione delle problematiche connesse alla propria condizione di vita».

‘Progetti di vita indipendente’

Dall’associazione ricordano però che «da quasi trent’anni, ovvero da quando siamo impegnati nella tutela delle persone con disabilità, abbiamo sempre improntato i nostri rapporti con le istituzioni alla massima correttezza, all’insegna di un’assoluta volontà di collaborazione e del pieno rispetto dei diversi ruoli. Oggi però questo non può impedirci di denunciare problemi per noi di fondamentale importanza che, nonostante tutte le rassicurazioni ricevute, restano irrisolti. La prima e più importante di queste tematiche corrisponde alla più storica delle nostre battaglie, ovvero a politiche sociali finalmente finalizzate a sostenere quelli che vengono definiti ‘Progetti di vita indipendente’. Quando si è insediata l’attuale amministrazione, abbiamo riposto al riguardo forti speranze dato che questo nostro obiettivo veniva formalizzato come proprio dall’amministrazione, messo nero su bianco anche nel Documento unico programmatico. Si trattava, a questo punto, di ‘stabilizzare’ questi progetti e dare loro continuità, una volta esauriti i fondi con i quali i progetti erano stati avviati. Il Comune, in concreto, avrebbe dovuto dare indicazioni in questo senso alla Usl, in modo da orientare a questo scopo una quota di quel milione di euro erogato dal Comune stesso alla Usl per la gestione dei cosiddetti servizi in delega. Tutto ciò è rimasto lettera morta. Nessuno ha deciso nulla. Nessuno ha fornito indicazioni a nessuno».

L’affidamento dei servizi socio-sanitari

Inoltre, aggiungono, «da tempo è scaduto l’appalto, attualmente è in proroga, per l’affidamento dei servizi socio-sanitari della Usl2, il quale dovrebbe essere oggetto di una programmazione concertata tra la Usl e la Conferenza dei sindaci. Dovrebbe, perché, invece, così purtroppo non è, e l’amministrazione non ha neppure avviato il confronto con il mondo associativo nonostante la proroga scada a giugno, ignorando di fatto le esigenze del territorio. L’Afad ha cercato di rapportarsi direttamente ai vertici della Usl e chiesto rassicurazioni al sindaco Latini che ci ha garantito che l’amministrazione, dopo il rimpasto di agosto 2019, avrebbe comunque dato continuità al percorso avviato. Ma si è trattato di promesse vane».

I trasporti

All’inizio della scorsa estate «ricordiamo le polemiche che sono state montate sulla trasformazione delle modalità di trasporto delle persone con disabilità verso i centri diurni: trasformazione che ha portato al passaggio dal precedente appalto ad una cooperativa, a dei ‘voucher’ erogati direttamente agli utenti. Che si trattasse di polemiche strumentali, l’Afad lo può sostenere a buon diritto: delle circa 55/60 persone raggiunte da questo servizio, 40 sono nostri associati, più che soddisfatti del nuovo sistema. Le polemiche sono cessate come per incanto, nonostante che il sistema sia tutt’oggi in vigore. Un sistema che, strumentalizzazioni a parte, ha finora funzionato, ma dove si iniziano ora a rilevare delle crepe dovute a ritardi nei pagamenti dei voucher da parte del Comune e alla non riapertura dell’avviso pubblico per permettere a nuovi utenti dei centri diurni di poter usufruire dei voucher, riapertura prevista nella fase iniziale della nuova modalità di servizio, concertata con le associazioni. Che il nuovo sistema abbia comportato anche un netto risparmio di risorse pubbliche è un altro dato di fatto: un dato di fatto, all’epoca, nettamente preventivato. Tant’è vero che, d’intesa con le associazioni delle persone con disabilità, era stato anche programmato come investire queste economie. Era stato deciso di utilizzare queste economie per finanziare la ripresa delle attività motorie in acqua – a cui da troppo tempo siamo stati costretti a rinunciare, ma anche altre attività in qualche modo affini, come l’attività a cavallo. Invece, niente. Per l’utilizzo di questi fondi, da parte degli uffici erano già stati avviati degli studi. Ed era stato previsto un tavolo di programmazione di cui, poi, invece, non abbiamo avuto più notizia. In compenso, abbiamo appreso che quelle economie sono state utilizzate, sì, ma per finanziare altro, senza una preventiva concertazione con le associazioni. Ad oggi non ci risulta formalmente cosa sia stato finanziato, visto che dalle determine o delibere relative al sociale non vi è traccia di tali risorse. Nel merito (risorse distolte ai bisogni delle persone con disabilità) e nel metodo (promesse al vento, scelte non condivise), si tratta di una involuzione inaccettabile».

‘Dopo di noi’

Altre incognite per l’Afad riguardano «i progetti del ‘Dopo di noi’. Nonostante i progetti non siano mai realmente partiti, abbiamo ormai da tempo posto all’attenzione di questa amministrazione diverse criticità, sollevate dai nostri associati che hanno presentato domanda e sulle quali andrebbe aperta una discussione al fine di poter riprogrammare al meglio le risorse in arrivo. Anche qui non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non è più possibile anteporre giochi e strategie politiche ai bisogni di chi dalla vita è stato già più pesantemente penalizzato rispetto ad altri. L’immobilismo produce solo favori ai soliti poteri forti e a chi trae un guadagno dalla disabilità. Abbiamo creduto che l’amministrazione Latini potesse segnare una positiva inversione di rotta. Abbiamo avuto, prima, ottimi motivi che si stesse facendo sul serio e, poi, per doverci ricredere. E ancora confidiamo nel fatto che le nostre sollecitazioni vengano finalmente accolte, in un deciso rilancio dell’azione amministrativa di cui, almeno per quanto ci riguarda, c’è assoluto bisogno».

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