di F.T.
Due lauree, un master, decine di indagini di livello internazionale e una specializzazione di esperto balistico – certificata anche dall’Fbi – che lo ha portato ad indagare su casi spinosi come gli omicidi di Nicola Calipari, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, su Unabomber e anche sulla morte di Luigi Tenco.
ALFREDO LUZI SI PRESENTA – L’INTERVISTA
Cambio della guardia Il nuovo dirigente della squadra mobile della questura di Terni, Alfredo Luzi, 49 anni di Roma, si è presentato alla stampa. Prende il posto di Francesco Petitti, nuovo funzionario addetto della Divisione anticrimine, a cui vanno «i più sentiti ringraziamenti e il più vivo apprezzamento per i brillanti risultati conseguiti durante gli anni passati alla guida della squadra Mobile ternana».
Il questore Ad introdurre il nuovo dirigente è stato il questore Carmine Belfiore: «Il curriculum del dottor Luzi parla da sé – ha detto – e siamo felici che possa mettere le sue capacità a disposizione della polizia ternana. Fra le sue caratteristiche c’è quella di non avere alcun legame con la realtà ternana ed è questo uno degli aspetti prioritari che avevamo indicato al Dipartimento per la scelta del nuovo dirigente».
Il nuovo dirigente «Sono molto felice di essere qui – ha esordito Alfredo Luzi -. Non conosco Terni ma mi sono già attivato, anche grazie al mio predecessore, per approfondire questa realtà e le sue problematiche. Abbiamo già delle priorità di intervento e sono convinto che attraverso il lavoro, potremo raggiungere presto alcuni risultati concreti. Alle parole preferisco senz’altro i fatti».
Microcriminalità «Negli ultimi anni, nei vari commissariati in cui ho avuto il piacere di operare, nella capitale, siamo riusciti a raggiungere risultati importanti nel contrasto alla microcriminalità. Ovviamente si tratta di una realtà diversa da quella ternana, ma le tipologie dei reati si somigliano in tutte le città e la crisi contribuisce molto a questo stato di cose. Ovunque ci sono bande specializzate e la nostra risposta non sarà solo preventiva, ma anche repressiva».
Terni Per il neo-dirigente si tratta del primo incarico operativo in Umbria: «Di Terni – spiega Alfredo Luzi – mi sono occupato solo ‘a distanza’, in occasione della vertenza Thyssen. Il questore Belfiore invece l’ho conosciuto durante gli anni trascorsi a Roma e, anche per questo, ho accolto con piacere la proposta di raggiungere Terni».
Il curriculum Due lauree – in giurisprudenza e in scienze delle pubbliche amministrazioni – e un master di 1° livello in psicologia ed analisi criminale, Alfredo Luzi è entrato in polizia nel 1983 come agente. Nel 1989 è entrato in accademia e dopo qualche anno passato alla questura di Genova e poi al commissariato di Sestri Ponente, è tornato a Roma con l’incarico di vice dirigente della squadra Volante e successivamente di direttore della Sezione indagini balistiche del servizio di polizia Scientifica nella direzione centrale della polizia Criminale.
Esperto balistico Tra le specializzazioni di Alfredo Luzi vi è quella di esperto balistico, certificata anche dalla FBI di Quantico (Virginia, USA). Numerosi gli incarichi di rilevanza internazionale ricoperti negli anni, come la nomina di consulente tecnico a capo della commissione multidisciplinare d’inchiesta per l’omicidio di Nicola Calipari, avvenuto nel 2005 a Baghdad e, sempre nello stesso anno, per la morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Nominato, con decreto del Capo della polizia, consulente in materia di indagini balistiche in ambito internazionale, svolge anche attività di docente di indagini balistiche e criminalistiche presso l’università de L’Aquila e presso gli istituti di formazione della polizia di Stato e della polizia penitenziaria. Sue alcune pubblicazioni scientifiche in merito, riportate dalla stampa specialistica.
Riconoscimento Dal 2008 fino al sua arrivo a Terni, ha diretto numerosi commissariati di pubblica sicurezza di Roma, con ottimi risultati in termini di prevenzione e repressione della microcriminalità e controllo del territorio. Nel 2014 è stato premiato con una medaglia d’oro al merito di servizio, da parte del Capo della polizia, per essersi distinto nella gestione delle criticità emergenti in ordine pubblico nella Capitale.