Terni, ‘Olionero’: migranti e lavoro

Trenta giovani ospiti dei centri di accoglienza dell’Arci hanno lavorato volontariamente alla produzione di olio di oliva. Camuffo: «La Consulta deve cambiare»

Condividi questo articolo su

Si chiama ‘olionero’ e il perché lo capisci subito, quando ti spiegano chi ha raccolto le olive per produrlo: «Trenta ragazzi africani, ospiti dei centri di accoglienza in quanto a loro è stato riconosciuto il diritto di accoglienza nei centri Arci – spiega Francesco Camuffo, presidente ternano dell’associazione – e che hanno lavorato volontariamente alla raccolta delle olive».

PARLA FRANCESCO CAMUFFO – IL VIDEO

Uno dei migranti che ha lavorato alla raccolta

Uno dei migranti che ha lavorato alla raccolta

L’iniziativa La raccolta è stata effettuata in un terreno di Palmetta, «di cui Arci si è aggiudicata la gestione fino alla fine di febbraio in virtù di un bando – spiega Camuffo – e che era già stato ampiamente depredato, visto che le olive raccolte dai ragazzi, e che hanno permesso diprodurre circa 150 litri di olio, erano le superstiti rimaste dopo il passaggio di chi si era appropriato di quelle più facilmente raggiungibili. Ma quello che ai ragazzi ed a noi era dimostrare che quando si parla di integrazione attraverso il lavoro, non si fanno discorsi vuoti. Almeno da parte nostra».

Il Comune Francesca Malafoglia, vice sindaco di Terni, mette l’accento sul fatto che «queste azioni, nelle quali crediamo profondamente, rappresentano la volontà di dare concretezza alle idee che professiamo, perché è così che si fa la differenza e si crea accoglienza positiva».

PARLA FRANCESCA MALAFOGLIA – IL VIDEO

Il Prefetto, Angela Pagliuca

Il vice sindaco Francesca Malafoglia e il Prefetto Angela Pagliuca

Il Prefetto Alla presentazione ha voluto partecipare anche il Prefetto, Angela Pagliuca: «Io non ho fatto nulla, è tutto merito loro – ha detto rivolgendosi ai giovani migranti – e, anche se mi dicono che questo olio sia davvero buono, io credo che il prodotto più importante sia il loro inserimento nella comunità, a dimostrazione di come la sana collaborazione tra le istituzioni, unita alla loro voglia autentica di integrazione, possa dare risultati importanti».

Stoccata alla Consulta Prima di concludere, Framcesco Camuffo ha annunciato la volontà di «dare continuità al progetto, tanto che proporremo al Comune di poter continuare a gestire quei terreni», incassando la promessa del vice sindaco – «valuteremo con grande attenzione le proposte che ci verranno fatte» –  e inviando un messaggi, nemmeno tanto in codice, alla Consulta degli immigrati: «Deve fare un salto di qualità e cambiare il proprio approccio. L’accoglienza resta un dovere – ha scandito il presidente di Arci Terni – ma lo è altrettanto il rigoroso rispetto della cultura e delle tradizioni di chi ti accoglie. Anche questo è un passo decisivo per una vera integrazione».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli