Terni: «Onorata della sfiducia del sindaco»

L’ex assessore Francescangeli attacca Latini: «Non mi sono piegata al nuovo sistema. Personale usato a vantaggio di qualcuno»

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di F.L.

«Ho la serenità di chi è nel giusto, sono onorata e orgogliosa di essere stata sfiduciata per non essermi piegata alle logiche di un nuovo sistema. Ma non lascerò l’impegno politico, rimango convintamente nella Lega». A tre giorni dall’estromissione dalla giunta comunale di Terni, l’ormai ex assessore Sara Francescangeli è passata all’attacco, togliendosi diversi sassolini dalle scarpe, in primis nei confronti del sindaco Latini. Lo ha fatto giovedì mattina, nel corso di una conferenza convocata appositamente in un hotel cittadino.

«Sindaco non conosce i valori umani»

Fuori dalla giunta ma anche dal consiglio comunale (scranno che ha lasciato quando è stata nominata assessore, il 20 agosto scorso), la Francescangeli ha assicurato di essere «tutt’altro che demotivata, dopo 20 anni di impegno politico imperniati sui valori di una buona politica». Gli stessi che – ha accusato – «non conosce il nostro sindaco, un sindaco a cui ho dedicato due anni della mia vita, un sindaco che mi ha sfiduciato immotivatamente, in un blitz di Capodanno, senza il coraggio di fare una preventiva telefonata ma con un comunicato stampa prima ancora che con il decreto». Nessun commento dal punto di vista umano, ma «è doveroso – ha continuato – che lo faccia da un punto di vista politico, lo devo ai miei elettori (257, ndr) e al mio partito, che il 4 dicembre, sempre in un comunicato stampa, manifestava la propria soddisfazione per il lavoro dei suoi assessori Ceccotti e Francescangeli e che, 26 giorni dopo, vede dimezzata la sua presenza in giunta».

CASO FRANCESCANGELI: LATINI CONTRATTACCA

«Sfiducia come regolamento di conti»

«Senza alcuna finta modestia credo che le mie competenze professionali, politiche e amministrative non siano inferiori alle competenze degli attuali membri della giunta, sindaco compreso» ha detto ancora la Francescangeli, che è poi passata ad un attacco ancora più duro. «Sono onorata di essere stata sfiduciata per non essermi piegata alle stesse logiche per combattere le quali mi ero candidata. Non è stato cambiato nulla, un nuovo ‘sistema’ ha sostituito quello vecchio, niente di più. Ed io sono orgogliosamente fuori da tutto questo. Tuttavia, la sfiducia usata come regolamento di conti verso una testa libera e pensante, o verso il proprio partito, è una grave offesa alla democrazia. Non si sfiducia un assessore dopo poco più di tre mesi, con nove deleghe, senza aver mai contestato nulla sulla sua attività, anzi, con attestazioni scritte di fiducia (e qui l’ex assessore ha fatto riferimento ad un messaggio ricevuto dal sindaco il 4 dicembre, ndr) per un capriccio».

Le nuove tessere e il ‘no’ alle deleghe scuola e università

Secondo la Francescangeli «già il 10 dicembre era stato tutto deciso, perché quel giorno il sindaco o chi per lui ha fatto la tessera della Lega al mio successore (Giovanna Scarcia, ndr) e all’assessore Salvati». Sette giorni prima – ha ricordato anche l’ex assessore – lo stesso sindaco Latini le aveva annunciato la volontà, nell’ambito della ripartizione delle deleghe, di affidarle scuola e università. «Ho espresso disappunto per questo cambio perché non mi ritenevo competente e perché ritenevo antieconomico e dannoso per l’amministrazione stessa che le deleghe sulle quali avevo speso tre mesi di tempo mi fossero revocate per darle ad un assessore che avrebbe dovuto ricominciare da capo. Sono seguiti 26 giorni in cui ho dichiarato un paio di volte la mia stima e la mia fiducia al sindaco e ho continuato il lavoro di assessore, ma nel frattempo lui mi ha tolto la parola ed il saluto». Eppure Francescangeli rivendica, dal suo punto di vista, «di aver portato a termine molte attività, come il concorso per il dirigente della polizia municipale, l’assunzione di cinque dirigenti, di alcune unità di personale, numerosi regolamenti, iniziato e concluso la gara per l’appalto dello studio dei carichi di lavoro, partecipato ai tavoli sulla sicurezza. Respingo dunque fortemente – ha sottolineato – qualsiasi illazione o accusa sul mio poco impegno o sul basso rendimento del mio assessorato».

L’associazione Terni 2023: «Apartitica»

«Semmai – ed a questo punto è arrivata l’accusa più pesante di tutte – pago il dissenso sulle spese pazze, sulla esternalizzazione dei servizi di riscossione e sulla cessione delle quote dell’acqua e soprattutto sui concorsi, perché c’è chi vuole usare il settore del personale a vantaggio di qualcuno, per punire o premiare. C’è chi vuole metterci le mani e io mi sono opposta. Sono stata sfiduciata per questo». Quanto al suo futuro politico – «è assordante il silenzio della Lega, pesante quanto un giudizio negativo» ha detto – l’ex assessore ha assicurato che non passerà a FdI – «inopportuno il suo comunicato post rimpasto» -, rimarrà nel partito di Salvini ma nel frattempo darà vita all’associazione politico-culturale Terni 2023 (l’anno in cui sono previste le prossime amministrative, ndr). «Sarà apartitica, nei prossimi giorni renderò noti i nomi dei primi iscritti». Ad ascoltare curiosi la Francescangeli, giovedì mattina tra il pubblico della conferenza stampa, c’erano intanto diversi consiglieri comunali di opposizione (Gentiletti, Angeletti e De Angelis), di Uniti per Terni (Pincardini e Orsini) e del gruppo misto (Musacchi).

Opposizioni chiedono chiarimenti a Latini

Gli stessi Gentiletti e Angeletti, insieme agli altri capigruppo di minoranza Filipponi e Pasculli, poco dopo la fine della conferenza stampa hanno diffuso una nota in cui chiedono al sindaco «immediati e urgenti chiarimenti» sulla gestione del personale, «dove a detta dell’amministratrice revocata – scrivono -, vi sarebbero metodi e sistemi premiali che mal si conciliano con la buona amministrazione». A preoccupare i consiglieri di minoranza sono anche le affermazioni della Francescangeli «relative alla possibilità di un secondo dissesto, a causa dell’utilizzo da parte di qualcuno, non meglio specificato, di risorse pubbliche per la propria visibilità». «Anche tale affermazione, in quanto riferita da un membro della giunta comunale, conferma che l’operato delle opposizioni in questi mesi è stato più che tempestivo e puntuale sul tema della gestione delle finanze pubbliche e delle procedure contabili. Il sindaco anche su questo – dicono – riferisca nuovamente quanto prima». Infine apprezzamenti all’ex assessore vengono riservati dalla minoranza per non essere stata presente alle due giunte nelle quali si è approvata l’esternalizzazione della riscossione dei tributi e la vendita diretta delle quote del Sii.

Uniti per Terni: «Dove è il rinnovamento?»

Sulle parole della Francescangeli interviene anche il gruppo Uniti per Terni. «Le affermazioni dell’ex assessore al personale – dichiarano in una nota i consiglieri comunali – mettono pesantemente in discussione proprio la presunta fase del cambiamento e del rinnovamento. Nella conferenza stampa di oggi (giovedì, ndr) sono state gettate ombre pesanti sulla gestione del personale del Comune, una gestione che sarebbe incentrata non sulla meritocrazia e sulle esigenze dei servizi pubblici ma sulla vicinanza. Così come l’ex amministratore ha evidenziato tutti i suoi dubbi su due passaggi amministrativi: la vendita delle quote pubbliche di Sii e l’esternalizzazione del servizio di riscossione tributi». Per il gruppo consiliare «non ultimo meritano approfondimento le parole su spese definite fuori luogo e spropositate». «Con rammarico – continua la nota – esprimiamo una prima considerazione: la stagione del cambiamento, del rinnovamento, almeno in questa prima fase, non vede altro che un susseguirsi di regolamenti interni, di accuse pesanti ed incrociate, di mancanza di trasparenza. Ci auspichiamo – concludono i consiglieri – che gli organi preposti al controllo valutino le affermazioni dell’ex assessore al personale affinchè ci sia la dovuta chiarezza, peraltro richiesta in queste ore, su questa vicenda, dalla città in maniera trasversale».

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