Terni, finta bomba: allarme rientrato

L’allarme, a palazzo Spada, mercoledì è scattato per un oggetto abbandonato. Poi gli artificieri spiegano l’arcano: era solo un falso

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Tutto finto, tranne la paura. L’allarme, a palazzo Spada – la sede principale del Comune di Terni – mercoledì mattina è scattato per un pacco sospetto che ha determinato il blocco immediato di tutte le attività – alle 9 era in programma la seduta di giunta – e l’evacuazione dello stabile.

I controlli Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti della polizia di Stato ternana (presenti il questore Antonino Messineo e i dirigenti di Volante, Mobile e Digos) e di quella locale, che dopo aver fatto sgombrare la sede comunale, hanno avviato le verifiche sul presunto ordigno. Presenti anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo e gli assessori che dovevano partecipare alla giunta.

Il sindaco «Non voglio enfatizzare – dice il sindaco Leopoldo Di Girolamo – ma la scatola con alcuni materiali dentro, tesa a rappresentare un ordigno, non va nemmeno sottovalutata. Nel Paese c’è un clima di polemica esasperata e di divisione, un clima che si riversa anche sulle istituzioni locali, che sono la prima interfaccia dei cittadini, e che sono chiamate a rispondere anche su temi di non loro competenza. Venendo ad oggi: procurare allarme, paralizzare, anche se per un lasso di tempo non esteso, l’attività dell’Ente, vuol dire non avere alcun rispetto per il Comune che, in quanto istituzione, è un pezzo dello Stato e il bene fondamentale della città. Respingiamo con forza ogni messaggio che lasci intendere percorsi alternativi al confronto democratico o alla risoluzione di qualsivoglia problema nelle sedi dovute, che evochi l’utilizzo di elementi che sono lontanissimi da ogni forma di convivenza civile. Mi auguro che l’episodio di oggi serva a far riflettere tutti noi sulla necessità di non alimentare ulteriori tensioni e delegittimazioni che, seppur involontariamente, possono creare ambienti e contesti nei quali trovino nutrimento possibili percezioni distorte».

LEOPOLDO DI GIROLAMO: «CLIMA AVVELENATO», IL VIDEO

Il ritrovamento e gli artificieri Si tratta di un involucro trovato in uno dei servizi igienici del secondo piano del palazzo comunale, accanto all’ufficio dell’avvocatura comunale, con una sveglia all’interno, della paglia sintetica intorno, fili elettrici e un led lampeggiante. A ritrovare il pacco sospetto è stata una centralinista che intorno alle 8.20 era andata in bagno. La donna, utilizzando una chiave, ha fatto cadere la scatola a terra: niente esplosione e allarme scattato immediatamente.

Gli artificieri Gli artificieri arrivati da Roma – quelli di Perugia non erano disponibili in quanto impegnati nelle operazioni di controllo ad Assisi, dove è atteso il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni – hanno poi appurato che il pacco non conteneva alcun esplosivo.

I vigili del fuoco con Di Girolamo sul posto

La ricerca Focus particolare – per trovare chi ha piazzato l’involucro – sulle telecamere di sorveglianza posizionate fuori e dentro palazzo Spada. Viene intanto ristretto il lasso temporale entro il quale il pacco (che veniva definito «ben fatto, credibile» dagli investigatori) potrebbe essere stato lasciato nel palazzo comunale. Alle 8 un avvocato del Comune è entrato nel servizio igienico e non ce n’era traccia, mentre poco dopo le 8.15 è avvenuto il ritrovamento.

Le indagini a tappeto vengono condotte dalla Digos ternana: obiettivo è risalire al responsabile del grave gesto e, in questo senso, testimonianze ed immagini dei sistemi di video sorveglianza potrebbero presto consentire l’identificazione del soggetto che mercoledì mattina ha seminato il panico, bloccando di fatto l’attività del Comune per circa due ore.

Thomas De Luca

Il Movimento 5 Stelle «Condanniamo fermamente l’atto del falso pacco bomba posizionato al secondo piano di palazzo Spada ed esprimiamo la nostra totale solidarietà ai lavoratori che stamattina hanno dovuto lasciare i propri uffici di fronte ad una minaccia che, seppur falsa, ha sicuramente costituito uno shock per chi stava svolgendo il proprio lavoro», si legge in una nota di Thomas De Luca, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune. «Attendiamo gli aggiornamenti da parte delle forze dell’ordine che prontamente sono intervenute. Chiediamo il massimo impegno da parte loro nell’individuazione del responsabile o dei responsabili. Seppur tutto sembrerebbe ricondurre al gesto di un esaltato l’episodio non può essere lasciato cadere nel nulla. Le istituzioni democraticamente elette rappresentano la nostra comunità e la violenza in qualsiasi forma, concreta o paventata, deve essere contrastata ad ogni costo. Un gesto che è uno schiaffo alla città di Terni che per colpa delle bombe ha perso troppi figli nel corso della sua storia». Per De Luca, «le parole di Di Girolamo le riteniamo irresponsabili e inaccettabili, vergognosamente allusive al ruolo inflessibile svolto dall’opposizione nel corso di questi tre anni. L’aria avvelenata a cui si riferisce forse è quella carica di cromo e nichel che respirano buona parte dei cittadini ternani. Collegare anche solo lontanamente l’attività democratica di controllo, denuncia delle illegalità, informazione dell’opinione pubblica con il posizionamento di un falso pacco bomba è improprio dell’Istituzione che esso rappresenta e che sempre di più sta delegittimando con simili esternazioni».

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