Terni, palazzo Spada sotto fuoco incrociato

Oltre che dai consiglieri di maggioranza, sindaco e giunta vengono attaccati praticamente da ogni lato e su tutto: piano di riequilibrio in testa

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Ad evidenziare che ci sono dei passaggi a vuoto, al Comune di Terni, sono stati anche alcuni consiglieri di maggioranza  – e del PD in particolare – queste giornate di luglio sono ‘calde’ soprattutto per i fuochi che accendono le opposizioni e i partiti non presenti a palazzo Spada. Le sortite di Francesco Ferranti (Forza Italia) e di Enrico Melasecche (I love Terni) non sono infatti rimaste le sole.

Thomas De Luca

Il M5S Thomas De Luca attacca sui debiti fuori bilancio: «I consiglieri comunali di Terni hanno l’obbligo di esprimersi sulle circa 40 delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio inseriti nel piano di predissesto. Il termine previsto dalla legge è il 31 luglio, in caso contrario tale inadempienza sarà a tutti gli effetti equiparabile alla mancata approvazione del bilancio, la cui conseguenza naturale è il commissariamento. Lo stesso Ministero ha rilevato come la condizione apposta dall’amministrazione, ovvero la volontà di effettuare il riconoscimento dopo l’eventuale approvazione del predissesto, sia contrastante con l’obbligo derivante dal combinato disposto dagli artt.193-194 del tuel».

I debiti Secondo De Luca «l’atteggiamento irresponsabile da parte della giunta sta mettendo in primo luogo in discussione l’approvazione del piano di predissesto, minandone la sua credibilità, nonché, cosa ben più grave, sta causando in modo inequivocabile un aggravamento della deficitarietà strutturale dell’ente, a partire ad esempio dagli interessi per ritardato pagamento su diverse partite contabili, punto su cui intendiamo prossimamente fare piena chiarezza. La Corte dei Conti della Basilicata chiarisce infatti che anche nel caso in cui l’amministrazione abbia fatto ricorso al piano di predissesto, essa non ha la facoltà bensì l’obbligo di procedere tempestivamente al riconoscimento dei debiti fuori bilancio al fine di includerli nel proprio sistema di bilancio osservando le prescrizioni e i termini delle normative giuscontabili. La Corte evidenzia inoltre come tali inadempienze alterano l’attendibilità stessa del piano condizionando la sussistenza dei presupposti per la sua approvazione da parte degli organi competenti».

«Coperta corta» Il capogruppo del M5S, poi, dice che «risulta ormai chiaro come sia la paura di addentrarsi nello stretto passaggio delle ‘Termopili consiliari’, che metterebbe in discussione nel merito la riconoscibilità dei debiti e conseguentemente l’operato dell’amministrazione, a guidare le azioni della maggioranza. Si preferisce l’attesa di un pronunciamento sul predissesto interpretato erroneamente come un nulla osta tout court per mettersi al riparo da qualsiasi conseguenza in merito alla responsabilità del singolo amministratore.La coperta è corta e coprendosi i piedi si rischia inevitabilmente di lasciar scoperta la testa».

Nicola Zingarelli

Sinistra Italiana Il neo coordinatore ternano di Sinistra Italiana, Nicola Zingarelli, invece, torna sulla questione dell’appalto per le pulizia degli stabili comunali e «denuncia con forza le procedure che hanno portato all’assegnazione con un ribasso del 60% rispetto alla precedente ditta appaltatrice, tanto più alla luce delle notizie secondo cui verrebbero disattese le clausole di salvaguardia di reimpiego di tutte le 24 lavoratrici impiegate. E’ inaccettabile che il Comune di Terni vada a scaricare sulle lavoratrici il costo del risparmio, sotto forma di perdita dell’impiego e sostanziale dimezzamento di ore lavorative e retribuzione. La pratica dell’aggiudicazione dell’appalto al massimo ribasso, come denunciato ripetutamente dalla CGIL ternana, si traduce in una inarrestabile svalutazione del lavoro, a danno delle categorie lavorative più deboli, e in una peggiore qualità dei servizi resi; tanto più ciò è grave quando è adottata da un ente pubblico. Le problematiche sottese agli appalti pubblici non riguardano solo la loro regolarità formale e principio di economicità di gestione dell’amministrazione, ma investono la necessità di garantire un accettabile livello dei servizi e soprattutto un lavoro dignitoso ed equamente retribuito. Perciò chiediamo che l’amministrazione Comunale e le aziende pubbliche, rinuncino ad utilizzare il perverso meccanismo del massimo ribasso nelle gare di appalto».

Emanuele Fiorini

Lega Nord Secondo il capogruppo della Lega Nord in Regione, Emanuele Fiorini, «Guardando con disincanto agli ultimi fatti, verrebbe da pensare che la situazione politica a Terni sia grave ma non seria. Abbiamo una giunta che, pur coinvolta in vicende giudiziarie di eccezionale gravità, pur sommersa da debiti dentro e fuori bilancio, si arrocca sulle proprie posizioni, continuando quotidianamente ad ingaggiare la propria personale battaglia contro la realtà e fare esclusivamente gli interessi
di chi garantisce il consenso. E questo sulle spalle dei cittadini che giorno dopo giorno vivono in prima persona il degrado di una città ormai allo stremo. Ma la realtà è inevitabilmente destinata a presentare il conto».

Il Ministero Per Fiorini il testo del parere del ministero del’Interno sul piano di riequilibrio dei conti comunali «è chiaro: senza scendere in tecnicismi riservati ad altre sedi, non c’è certezza dell’ammontare dei debiti, non c’è certezza sulle modalità e tempistiche di ripianamento degli stessi. Che altro aggiungere quando si parla di un piano di riequilibrio? Che cos’altro manca per decretare il definitivo fallimento di una giunta che, postasi nel solco delle precedenti, dopo aver contribuito in modo
significativo ad affossare una intera città, non è minimamente in grado di dare risposte concrete ad una situazione drammatica di cui è corresponsabile insieme agli altri attori del centrosinistra che si sono avvicendati negli anni? Per dirla con Chesterton, non è che essi non sappiano vedere la soluzione. È che non sanno vedere il problema. Eppure almeno questo sarebbe semplice: basterebbe solo uno specchio».

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