Terni, palpeggia 11enne: condannato

Un anno e quattro mesi di reclusione per un 68enne del ternano. Nell’estate del 2017 si era offerto di accompagnare a casa la ragazzina ma durante il tragitto aveva ‘allungato le mani’

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L’aveva notata ai giardini pubblici dove si trovava in compagnia di un’amichetta. Il contesto è una sera d’estate in un paese che confina con Terni. I due – lui 66 anni e lei appena 11, all’epoca dei fatti datati 2017 – si conoscevano già di vista. Ed anche per questo, nonostante un atteggiamento sin dall’inizio un po’ strano, aveva riposto fiducia in quell’uomo tutto sommato gentile, che si era offerto di accompagnarla a piedi fino all’abitazione dove la ragazzina vive con i genitori.

L’abuso

Così aveva accettato la sua compagnia lungo un tragitto piuttosto breve, durante il quale, però, l’uomo aveva avuto il tempo di rivelare le sue vere intenzioni. Che non parlavano di cortesia né di gentilezza. Di punto in bianco le si era avvicinato, allungando le mani, palpeggiandole rapidamente il seno e il sedere, senza tuttavia riuscire pienamente nel suo torbido intento. La giovane infatti, scossa, aveva raggiunto in fretta casa, raccontando ai genitori l’accaduto.

La sentenza

Da lì la cosa è finita all’attenzione dei carabinieri del paese – con una dettagliata denuncia -, quindi della procura di Terni e infine del tribunale che mercoledì – gup Barbara Di Giovannantonio – ha condannato l’uomo, oggi 68enne, ad un anno e quattro mesi di reclusione – pena sospesa – con le modalità del rito abbreviato. Violenza sessuale, il reato contestato, attenuato, anche in linea con la lettura dei fatti da parte del pm, dalla ‘minore gravità’ riscontrata dall’autorità giudiziaria. Contestualmente il giudice ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici e riconosciuto una provvisionale di 10 mila euro a ciascuna delle tre parti civili costituite – la minore ed i genitori – tutte rappresentate dall’avvocato Enea Ciri del foro di Terni.

La difesa

In precedenza la ragazza era stata sentita dallo stesso tribunale con le modalità dell’incidente probatorio, chiesto ed ottenuto dalla procura per valutarne la capacità di riferire i fatti accaduti. Un passaggio decisivo ai fini di quanto stabilito ieri dal gup, che ha deciso per la condanna rispetto ad un reato comunque pesante. Soddisfatto, in ogni caso, l’avvocato Enrico De Luca, difensore dell’uomo che oggi ha 68 anni: «Il riconoscimento dell’attenuante specifica che comporta automaticamente una riduzione della pena di due terzi – afferma – rappresenta un elemento positivo, anche e soprattutto in relazione all’imputazione originaria. Il mio assistito nega comunque su tutta la linea la ricostruzione dei fatti condivisa dal tribunale». Difficile, comunque, che la sentenza venga impugnata.

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