L’ultimo saluto ad un uomo buono, che ha fatto della propria vita una continua scoperta di mondi lontani, animato dalla passione per i viaggi, la moto e per la gente. La stessa gente, tanta, che domenica pomeriggio si è stretta con commozione attorno al dolore dei familiari di Paolo Colangeli, il 56enne ternano vittima giovedì di un incidente stradale lungo la Flaminia mentre era in sella alla sua Honda Africa Twin.
PAOLO COLANGELI, GLI AMICI LO SCORTANO IN MOTO
In tanti I funerali si sono tenuti nella chiesa di San Gabriele, gremita dagli amici e dai conoscenti che hanno tributato l’ultimo saluto all’imprenditore, stimato e conosciuto da tantissimi in città; punto di riferimento, con la sua Macedonia Tour, di chi ha nel sangue le sue stesse passioni.
Amore per la vita Nell’omelia il parroco ha ricordato come la vita di Paolo Colangeli sia stata sempre tesa verso la ricerca di nuovi orizzonti, spesso lontani, partendo una terra – Terni – che ha nel suo dna anche la passione per la moto: «Sono cose belle che danno senso all’esistenza – ha detto – e che Paolo ha vissuto appieno. Oggi questa chiesa è piena di amore e solidarietà per i familiari, sentimenti che dimostrano come la luce brilli forte anche in questi momenti difficili».
‘Spirito libero’ Paolo era uno spirito libero – come ricordano le maglie indossate da tanti al suo funerale – e la sua esistenza è racchiusa anche in quella frase scelta per l’ultimo saluto: ‘La vita è un viaggio e chi viaggia, vive due volte’. Dopo la cerimonia, a scortare il feretro sono stati gli amici in moto per l’ultimo viaggio terreno, il più duro da affrontare per chi gli voleva bene e continuerà a ricordarlo con il suo stesso amore per la vita.
