Terni, parà morto: «Pochi metri fatali»

Forse ‘Miskio’ ha aperto il paracadute di emergenza troppo tardi. O forse qualcosa non ha funzionato. Saranno le indagini a dirlo

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di F.T.

Era un paracadutista esperto, Massimiliano Piraccini. Con i suoi 1.800 lanci, tanti ne aveva alle spalle, forse era convinto di poter risolvere in poco tempo un problema che gli era già capitato altre volte. Quello causato dal paracadute che non si apre perfettamente e che, per questo, impone di usare il dispositivo di emergenza. ‘Miskio’, così lo chiamavano gli amici, forse lo ha attivato troppo tardi. O forse qualcosa non ha funzionato. Spetterà agli inquirenti chiarire perché l’uomo, vero e proprio veterano del volo, non è riuscito ad evitare l’impatto, violento e mortale, con il terreno.

IL LUOGO DELLA TRAGEDIA: FOTO

Poche decine di metri. «Se il paracadute di emergenza fosse stato aperto quaranta, cinquanta metri più in alto – dice uno dei tanti amici che con Massimiliano condividevano la passione per questo sport – forse ora staremmo raccontando un’altra storia. Probabilmente si sarebbe fatto male lo stesso, ma niente rispetto a quello che purtroppo è accaduto».

La ricostruzione «Durante il controllo visivo delle vele che effettuiamo durante la discesa – spiega Luca Budelli, gestore operativo dell’aviosuperficie ‘Leonardi’ – abbiamo visto il parà che ruotava su se stesso con la sua vela, cosa che ci ha fatto subito pensare a un malfunzionamento. Ad una certa quota ha deciso di sganciare la vela principale ed ha azionato il paracadute di emergenza che si è aperto, ma purtroppo l’operazione è avvenuta ad una quota troppo bassa e il paracadutista è arrivato a terra prima dell’apertura della vela». Resta però da capire se ‘Miskio’ abbia tentato di attivare l’emergenza, in tempo ma senza riuscirci, magari per un problema tecnico, o se sull’accaduto possa aver influito una valutazione errata.

Indagine Sull’accaduto il sostituto procuratore Camilla Coraggio ha aperto un fascicolo in cui è già confluito il materiale documentale acquisito dagli agenti della squadra Volante di Terni, intervenuti sul luogo della tragedia unitamente al dirigente Giuseppe Taschetti. Il magistrato ha disposto il sequestro dei paracadute e delle strumentazioni tecniche usate da Massimiliano Piraccini, fra cui la telecamera che aveva sul casco – normalmente usata per effettuare le riprese del lancio – le cui immagini potrebbero rivelare aspetti utili a ricostruire con precisione i vari passaggi dell’ultimo, fatale, lancio. Tutto il materiale potrebbe essere vagliato a breve da un perito incaricato dalla stessa procura.

Autopsia Il magistrato ha anche disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo che aveva compiuto 42 anni da pochissimi giorni. Martedì mattina l’incarico verrà formalmente affidato al dottor Luigi Carlini, medico legale, con l’esame che – salvo sorprese – dovrebbe essere effettuato il giorno seguente, mercoledì, presso l’istituto di medicina legale del Santa Maria di Terni.

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