Terni, ‘Pensieri sparsi’: l’anima dei detenuti

Fino al 15 aprile, al cenacolo San Marco, in mostra le opere realizzate nell’ambito del progetto ‘Arte in carcere’

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di Fra.Tor.

Un pomeriggio speciale, quello di sabato, per alcuni detenuti della Casa circondariale di Terni che per qualche ora hanno potuto riassaporare «la libertà e la gioia di abbracciare i miei figli in un luogo diverso da quelle quattro mura». È stata, infatti, inaugurata ‘Pensieri sparsi’, la mostra di opere pittoriche, disegni e poesie realizzate nell’ambito del progetto ‘Arte in carcere’ della Caritas diocesana e associazione di volontariato San Martino, in collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Terni. La mostra d’arte, allestita al cenacolo San Marco di Terni fino al 15 aprile, apre la serie di iniziative promosse in occasione del ventennale dell’associazione di volontariato San Martino.

PARLANO DUE DETENUTI – IL VIDEO

La famiglia «Questo progetto – ha raccontato a umbriaOn uno dei detenuti presenti sabato all’inaugurazione – è stato molto importante perché mi ha dato la possibilità di esprimermi nell’arte e non pensare sempre alle stesse cose. Inoltre, ho sviluppato un talento che non pensavo di avere perché il disegno, fin dai tempi della scuola, non mi piaceva molto. Ora posso dire di averlo apprezzato e di essere diventato anche bravo». Per questa mostra «abbiamo avuto finalmente la possibilità di uscire e riapprezzare i veri valori della vita: la libertà e la gioia di abbracciare i miei figli in un luogo diverso dal carcere».

«Una cosa importante» Un altro detenuto, invece, si è avvicinato a questo corso «per passare il tempo, ma man mano ho preso sempre più dimestichezza con i pennelli e mi sono reso conto di quanto sia importante. Non avevo mai toccato nemmeno una matita in vita mia e oggi mi ritrovo ad essere pure bravino. Inoltre, è un’occasione per fare gruppo, parlare e fare esperienze come quella di oggi. Vedere tutta questa gente in visita alla mostra mi fa rendere conto di aver fatto una cosa importante».

Il progetto «La mostra rappresenta la conclusione di un percorso umano e formativo che la Caritas ha avviato con i detenuti nel segno di una grande attenzione alla dignità umana, del riscatto umano e sociale e della speranza», ha spiegato Nadia Agostini responsabile del settore carcere della Caritas diocesana. «Abbiamo scelto di concluderlo con la mostra nella ‘Settimana Santa’ che rappresenta per i cristiani il segno della sofferenza, passione e morte, ma soprattutto della resurrezione. Un segno di speranza che è il percorso che si cerca di infondere a tutte le persone che si incontrano nel centro di ascolto in carcere. La mostra giunge a conclusione di un anno intero dedicato all’approfondimento di questo percorso umano che si esprime visivamente nelle opere dei detenuti».

La socializzazione Un laboratorio artistico, attivo da quasi 15 anni all’interno del carcere, che è opportunità di socializzazione ed evoluzione relazionale mentre si apprendono le tecniche del disegno e del colore. Rappresenta una delle varie modalità di solidarietà che, grazie all’associazione di volontariato San Martino che gestisce le opere segno della Caritas diocesana, vengono portate a favore dei detenuti durante tutto l’anno sia con aiuti di beni di prima necessità, con i colloqui nei centri di ascolto, le tombolate per il Natale e tante altre iniziative per dare conforto e beni concreti ai detenuti e alle loro famiglie.

«La libertà crea legalità» Per la direttrice del carcere Chiara Pellegrini, «la presenza di alcuni detenuti alla mostra è una cosa che per noi da valore a questo evento, perché quando si dice che il carcere deve aprirsi si pensa sempre che debba aprire le porte per fare entrare gente, però a noi piace molto anche il contrario, ovvero aprire le porte per far uscire la gente. Ogni percorso trattamentale è un percorso di libertà nella legalità che è fonte di dignità umana. Solo la libertà crea legalità. Voglio dire grazie a terni che mostra sempre più di essere una cittadinanza aperta alle persone detenute». Il vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, prega perché «il carcere di Terni si avvicini sempre più alla città, anche se già molti passi sono stati fatti con attività come questa. La realtà del carcere non deve farci paura, al contrario dobbiamo creare sempre più rapporti di famiglia perché tutti possano lottare contro il male».

Gli orari La mostra sarà allestita al cenacolo San Marco fino al 15 aprile e sarà possibile visitarla dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Le opere potranno essere acquistate con un’offerta in denaro e il ricavato sarà utilizzato per l’acquisto dei materiali per il laboratorio artistico, per le necessità del detenuto autore dell’opera e per un fondo comune.

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