Terni, perseguita ex amante: condannata

Lui 61 anni, lei 38. Dopo l’iniziale passione l’uomo aveva deciso di troncare il rapporto. Ma non tutto era filato liscio

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Per buona parte del 2013, da marzo a dicembre, gli aveva reso la vita maledetta. Il tutto – pare – per ragioni di gelosia, perché era stata legata a lui da una breve relazione sentimentale – si erano conosciuti in un bar – poi troncata dopo che l’uomo, imprenditore ternano che al tempo dei fatti aveva 61 anni, aveva deciso di riportare un po’ di ordine nella propria vita. Le denunce sporte sono sfociate nel processo che lunedì ha visto emettere la sentenza di primo grado, con la condanna dell’imputata – una donna di origini romene, al tempo 38enne e oggi 44enne – a nove mesi di reclusione per atti persecutori e lesioni personali.

Preso di mira senza sosta

La vicenda parla di ripetute minacce, ingiurie e molestie messe in atto nel tempo dalla donna, poi seguite dall’applicazione di una misura da parte dell’autorità giudiziaria e tali da ingenerare nel 61enne, costretto a cambiare abitudini di vita, uno stato d’ansia praticamente costante. Uno degli strumenti preferiti dall’ex compagna erano gli sms, ad ogni ora del giorno e della notte, con contenuti che indicavano chiaramente che continuava a tenerlo d’occhio ed aveva pure ‘indagato’ sulle persone con cui aveva contatti. Comunicazioni che avevano creato più di un problema al ternano in diverse occasioni si era ritrovato la romena sotto casa, pronta ad assalirlo a suon di insulti e schiaffi. Insomma, una vera e propria persecuzione – condita pure da un pugno al volto e cinque giorni di prognosi, in un episodio – riconosciuta tanto dalla procura, quanto dal tribunale di Terni.

La sentenza

In aula il pm Sabrina Galeazzi, nell’udienza precedente a quella della sentenza, aveva chiesto una condanna, per la 44enne, ad un anno e sei mesi di reclusione. Punto di vista condiviso dal giudice Dorita Fratini che ha condannato la donna ad una pena leggermente più mite di quella richiesta – nove mesi, appunto – oltre al versamento di una provvisionale di 3 mila euro nei confronti della vittima delle sue condotte, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Francesca Carcascio del foro di Terni.

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