Terni, Pmal sempre più a rischio

Cgil, Cisl e Uil tornano a lanciare l’allarme sulla carenza di personale dell’ex Fabbrica d’armi. «Commesse rifiutate e reparti chiusi, situazione insostenibile»

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Dotazione organica sempre più all’osso (384 unità, 88 in meno della pianta), poche assunzioni e a rilento, commesse rifiutate, reparti produttivi costretti a chiudere: è sempre più preoccupante la situazione del Polo di mantenimento delle armi leggere, l’ex Fabbrica d’Armi di Terni, rispetto alla quale Cgil, Cisl e Uil tornano a lanciare l’allarme e a chiedere un intervento delle istituzioni, prima che sia troppo tardi. Perché il rischio è che da qui a pochi anni una delle eccellenze del territorio, la seconda realtà industriale della città dopo l’Ast, diventi una fabbrica improduttiva.

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