Terni, politica divisa sulla piazza ‘No Pillon’

Botta e risposta al vetriolo fra consiglieri. Da un lato Maggiora (Lega) spalleggiato dall’assessore Alessandrini. Dall’altro Gentiletti (Senso Civico) e Simonetti (M5s)

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La polemica – come spesso capita – corre sul web prima che altrove. Così anche la manifestazione coordinata dal comitato ‘No Pillon’, che si è tenuta sabato a Terni come in molte altre piazze italiane, scatena reazioni, talvolta dal sapore ‘ultras’ (ma sul punto le accuse sono reciproche).

La foto postata da Maggiora (Lega)

All’attacco della piazza

Accade così che il consigliere comunale leghista Devid Maggiora – già protagonista di una velenosa polemica con il gruppo M5s in consiglio, ‘reo’ di aver votato ‘no’ al suo atto di indirizzo a sostegno di Asia Bibi, donna pakistana perseguitata perché cristiana – su Facebook ‘dileggi’ i manifestanti con un paio di post al vetriolo. In uno di questi – con l’assessore Valeria Alessandrini a pungolare i ‘No Pillon’ – si legge: «Oggi a Terni un lungo elenco di associazioni ‘arcobaleno’, sindacati Cgil e Usb hanno chiamato a raccolta per una manifestazione contro il cosiddetto Ddl Simone Pillon, senatore della Lega da tempo impegnato nell’organizzazione del Family Day e in battaglie per il diritto di famiglia. Un vero successone considerato il numero di partecipanti (umbriaOn, che era presente, ne ha stimati un centinaio nel pieno della manifestazione, ndR). Erano così pochi che forse si conoscevano tutti per nome… ma il momento più toccante è stato quando si sono messi in cerchio attuando quella tecnica infallibile per sembrare di più e usata dai centri sociali ai tempi dei gessetti colorati. Mamma mia che emozione! Nonostante tutto il loro impegno domattina il sole sorgerà lo stesso. Sono in via di estinzione, facciamo un minuto di silenzio».

Alessandro Gentiletti

«I deboli cercano folle oceaniche»

Apriti cielo. Alessandro Gentiletti (Senso Civico) che in piazza c’era per sostenere la protesta, ha colto la palla al balzo, compreso un riferimento di Maggiora al ‘numero legale’ che, mancato venerdì in consiglio – non per la prima volta – rappresenta forse più una spina per la maggioranza che un elemento su cui ironizzare: «Caro Devid, che fai ironia sulla manifestazione in piazza della Repubblica, ti ricordo che sono i deboli che hanno bisogno di confondersi in folle oceaniche per sentirsi forti. Se oggi fossi venuto saresti rimasto solo sorpreso. Saluti al vostro Capitano (Salvini, ndR) che vi fa sentire grandi!».

Luca Simonetti

«La ruota gira per tutti»

La vede come il consigliere di sinistra anche Luca Simonetti (M5s) che proprio sabato aveva ‘teso un braccio’ al sindaco su tutta una serie di temi legati allo sviluppo («pronti a collaborare» aveva scritto). Sempre su Facebook, in risposta al consigliere leghista: «Non mi piace questo modo di dileggiare ‘le piazze altrui’ soprattutto da parte di chi ha responsabilità di governo a livello locale e nazionale.Terni è una città dove la mobilitazione è difficile, ricordo a tutti la manifestazione per chiedere le dimissioni del sindaco Di Girolamo dove il centrodestra portò in piazza 4 gatti. Oggi il centrodestra governa Terni quindi i suoi esponenti dovrebbero essere più prudenti di altri nelle esternazioni. Chi manifesta per una causa che ritiene giusta in una società che si sta sempre più abituando a non reagire di fronte alle ingiustizie merita comunque un plauso. La ruota gira per tutti e dalle stelle è un attimo a finire alle stalle, mantenere un po’ stile e contagiare gli antagonisti politici fa bene soprattutto a se stessi».

Pierluigi Rainone

«Riecco la famiglia del Mulino Bianco»

All’attacco del disegno di legge ci va anche Pierluigi Rainone, responsabile del circolo Verdi Ambiente e Società di Terni: «Il ddl è stato presentato da un esponente di spicco dell’integralismo cattolico e già questo fatto basterebbe a respingere al mittente un documento che in molte parti è sconcertante. Il punto più pericoloso – afferma Rainone – è quello relativo alla mediazione obbligatoria in materia di affidamento; vorrei anche sottolineare che tale mediazione sarebbe a pagamento e già qualche avvocato, a partire da Pillon, si prepara ad arricchirsi. In tutto ciò si evince un attacco neanche tanto velato all’autonomia ed alla discrezionalità della magistratura che decide nella materia sempre più delicata del diritto di famiglia. Il secondo punto molto pericoloso di questo ddl è l’attacco ai diritti dei minori che si vedrebbero sballottati e divisi in due domicili. L’equlibrio psicologico del bambino verrebbe messo ancor più a rischio da questo drastico cambio di abitudini di vita. Il necessario riequilibrio di condizioni post-separazione (divorzio) viene affrontato con un disegno di legge profondamente retrivo e clericale che intende far tornare la vita familiare alla visione mitizzata della cosiddetta ‘famigliola del Mulino Bianco’. Ho scelto comunque, deliberatamente, di non scendere in piazza sabato 10 novembre alla manifestazione del gruppo femminista ‘Terni Donne’ – conclude Rainone – perché ritengo che far credere che tutti gli uomini siano violenti in casa sia uno strumento per propagandare il mito che il ‘buono’ sia tutto da una parte e che, al contrario, il ‘cattivo’ sia solo l’uomo».

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