«Terni potrebbe perdere il Briccialdi»

L’allarme lanciato dalle segreterie nazionali di Flc, Cgil e Cisl università

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delle Segreterie nazionali
Flc Cgil Cisl università

La politica litiga e Terni rischia di perdere l’Istituto di alta formazione musicale ‘G.Briccialdi’. Mentre in Puglia le istituzioni si fanno in quattro per mantenere l’Issm ‘Paisiello’ di Taranto, a Terni la popolazione rischia di vedersi privare del ‘Briccialdi’, con conseguente impoverimento per il territorio precludendo alle generazioni future la possibilità di una formazione artistica d’eccellenza.

Il diritto allo studio rappresenta uno degli strumenti più importanti per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona e per dare attuazione, quindi, a quell’eguaglianza sostanziale fra cittadini abbienti e meno abbienti che è alla base dell’articolo 3 della Costituzione. I pesanti tagli imposti dai Governi negli ultimi anni sull’istruzione e la cultura stanno colpendo in modo insostenibile il sistema mettendo a rischio i livelli minimi di funzionamento con la grave conseguenza di far venir meno uno dei punti di forza necessari per promuovere la fuori uscita dalla crisi economica e una nuova crescita e sviluppo per il Paese.

Il settore dell’alta formazione artistica e musicale, uno dei vanti della cultura italiana ancora oggi in grado di attrarre centinaia di studenti stranieri, deve essere oggetto di un intervento diretto e urgente di riordino legislativo e di significativi investimenti affrontando i delicati problemi degli Issm e quelli del personale. Per garantire la didattica il direttore del ‘Briccialdi’ si troverà costretto a chiedere un maggior contributo agli studenti e alle famiglie gravandole di un ulteriore sacrificio che per molti vuol dire l’ impossibilità di accesso a tale formazione generando una disuguaglianza tra cittadini.

L’Istituto ‘Briccialdi’ di Terni ha un valore storico-culturale di enorme importanza nella rete nazionale degli Istituti di alta formazione artistica e musicale, esso è polo di formazione accademica di massimo livello e costituisce un patrimonio di formazione musicale che è l’identità dell’Italia alla quale è riconosciuto un ruolo di primato mondiale in campo artistico. Va ricordato che è in corso un percorso di statizzazione degli Issm, non a caso la L.107/2015 ha incrementato di 2,9 milioni per l’anno 2015 e di 5 milioni di euro il finanziamento del Miur, proprio per garantire la sopravvivenza degli ex pareggiati in attesa della loro definitiva statizzazione.

Chiediamo un atto di grande attenzione da parte di tutte le istituzioni, sia politiche che economiche, nel contribuire alla crescita del territorio in maniera tangibile con un’azione sinergica e tempestiva, volta al mantenimento e alla valorizzazione dell’Istituto di alta formazione.

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