Terni, Prefettura e Sii: «Illegittimità in serie»

Ennesima presa di posizione dell’associazione Codici il cui presidente ha inviato una dura missiva all’Ufficio del Governo

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Prosegue la battaglia della delegazione di Terni dell’associazione Codici, presieduta dall’avvocato Massimo Longarini, e da Faimprese contro la prefettura di Terni e il Servizio idrico integrato il cui appalto – secondo l’associazione – sarebbe scaduto il 31 dicembre del 2014, con la società dell’idrico che, da quella data, avrebbe continuato ad incassare dai cittadini somme non dovute. Una posizione su cui la Sii era già intervenuta in passato, dicendo la sua.

Angela Pagliuca

Il Prefetto Angela Pagliuca

La missiva Ora Codici e Faimprese tornano alla carica con l’avvocato Longarini che, dopo alcune mancate risposte dell’ente prefettizio sul punto, ha inviato una lettera alla prefettura ed al ministero dell’Interno, preannunciando un’azione legale. Alla prima, le due associazioni addebitano, oltre al mancato commissariamento della Sii, il fatto «di aver rifiutato ogni confronto con le associazioni dei consumatori in aperta violazione del Codice del Consumo».

Massimo Longarini

Massimo Longarini

«Nessun confronto» Oltre a riepilogare la vicenda, il legale accusa l’ufficio del Governo «non solo di non essere intervenuto nei termini che la legge gli avrebbe imposto (con le dovute valutazioni in termini di omissioni di atti di ufficio) ma, per quanto sollecitato da questa associazione, con un atteggiamento di assoluto distacco proprio di amministrazioni retrograde, si è sottratto a qualsiasi confronto. Il prefetto di Terni non ha inteso anche solo chiarire in base a quale principio la Sii gestisce il servizio idrico, riscuote le tariffe ed eserciti altri poteri quali il distacco delle utenze».

«Danni alla collettività» Da qui ‘l’invito’ rivolto dal legale all’ente, «a stipulare la convenzione assistita con l’assistenza di un avvocato per definire un accordo circa l’accertamento del proprio dovere di procedere all’immediato commissariamento della Sii nonché del proprio obbligo di risarcire i danni cagionati alla collettività degli utenti della Provincia di Terni per non aver proceduto al tempestivo commissariamento della società e per non aver motivato il proprio illegittimo comportamento».

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