Terni, premio in Ast: deciderà il referendum

Non tutti i lavoratori d’accordo sul voto palese per accettare l’ipotesi d’intesa, l’erogazione dell’anticipo di 240 euro slitterà a luglio

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Sarà un referendum tra i lavoratori a stabilire se accettare o meno l’ipotesi d’accordo raggiunta tra Ast e sindacati di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl – non firmata dall’Usb – in merito al premio di risultato: questa l’indicazione che emerge dalle assemblee in corso in fabbrica per comunicare ai dipendenti dell’acciaieria i dettagli dell’intesa.

Le assemblee Non tutti ritengono infatti idoneo il metodo dell’alzata di mano per votare l’ipotesi e così si va verso il voto referendario. Ovvio che l’organizzazione della consultazione – le assemblee tra l’altro si concluderanno non prima del 25 maggio – avrà dei tempi tecnici. In particolar modo a spingere per il referendum è l’Usb: «Evidenziamo – era stato sottolineato – la necessità che l’accordo sia ratificato attraverso il referendum, per poter sancire anche all’interno di Ast un punto fermo nel merito decisionale, che deve tornare in possesso di chi in Ast lavora».

Anticipo a luglio Tempi che faranno inevitabilmente slittare di un mese l’erogazione dell’anticipo del premio di 240 euro, che quindi – qualora venisse confermata l’ipotesi d’accordo – verrà pagato non più nella busta paga di giugno, ma in quella di luglio. Seicento euro lordi annui a lavoratore l’ammontare complessivo pattuito tra le parti, in base a quattro diversi parametri (risultati economici, qualità, produzione, sicurezza). Entro il 31 maggio ogni lavoratore potrà inoltre decidere di poter opzionare l’erogazione in servizi welfare. In questo caso la cifra salirà a 750 euro.

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