Terni, ProTer: «Nasce qui la nuova chimica»

I lavori di ‘Brain & Finance developer in manufacturing’, «un appuntamento promosso per discutere delle tecnologie e del futuro della chimica di terza generazione»

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«Trasformare in attività manifatturiere i progetti di ricerca. Questo è l’obiettivo di ProTer che oggi fa un passo avanti con la presentazione dei primi progetti in cui investirà, contribuendo al rilancio del manifatturiero e creare nuova occupazione investendo per l’innovazione in progetti di ricerca italiana». Così, Marco Mazzalupi, ha aperto, venerdì mattina, i lavori di ‘Brain & Finance developer in manufacturing’, «un appuntamento promosso per discutere delle tecnologie e del futuro della chimica di terza generazione, del perché investire nel manifatturiero in Italia, e di quali saranno gli impatti occupazionali sul Paese».

La platea

La platea

Il presidente ProTer, ha spiegato il presidente, Carmelo Campagna, «ha svolto un’attività di scouting con la valutazione di oltre 110 progetti, in gran parte provenienti dai principali centri di ricerca del Paese, nel settore della chimica di terza generazione, segmento che ha come obiettivo la sostenibilità, la riciclabilità e la minimizzazione degli scarti nella logica di una ‘economia circolare’, grazie all’introduzione di nuovi processi, materiali e prodotti in una molteplicità di settori. Visto che a livello globale il mercato della chimica di terza generazione vale oggi già oggi tra i 7,5 e i 9 miliardi di euro e con gli attuali tassi di crescita può verosimilmente giungere ai 20 miliardi di euro nel 2021».

L’amministratore delegato L’Italia, secondo Andrea Aparo von Fliie, amministratore delegato di ProTer, «è un Paese ancora ricco di persone che hanno abilità, passione e voglia di fare impresa. Occorre però avere alle spalle competenze composite, lavorare in squadra, unendo analisi economico-finanziaria a indagine tecnologica, a costruzioni strategiche». Tanto che l’occasione è utile per presentare, oltre alla piattaforma aperta agli investitori (e un sito di circa 2o mila metri quadrati, di cui 6000 coperti; ndr), i primi progetti selezionati sul territorio nazionale da finanziare e sviluppare nella chimica di terza generazione».

Il progetto

Il progetto

I progetti Qualche informazione sui primi quattro progetti che troveranno posto nell’industrial developer ternano: ‘Kerline’ si propone di produrre cheratina da scarti di produzione – in particolare da piume animali o dalla lana di scarto dei processi di filatura – «per ottenere – spiegano gli ideatori – due benefici fondamentali: qualità della cheratina estratta superiore a quella presente sul mercato (frutto dí un processo produttivo che altera le proprietà ‘naturali’); riduzione dei costi di smaltimento e dell’impatto ambientale delle aziende della filiera». ‘3D Yarn’ vuole proporre «un’offerta di polipropilene – è la descrizione – destinato al mercato di stampa 3D. Il prodotto ha due benefici fondamentali: eco-sostenibilità e economicità rispetto ad altri materiali (il polipropilene è riciclabile e trasformabile al 100%). Il business di 3D Yarn si basa sulla restituzione ed il ritiro del polipropilene usato contestuale alla consegna a cliente del nuovo ordine, così da abbattere il costo di produzione (uso del riciclo) e gli impatti ambientali dello smaltimento». ‘Color.Ar.Um.’ «si dedicherà alla produzione di coloranti naturali – dicono i promotori – da coltivazioni autoctone dell’Umbria. I coloranti naturali sono stati riscoperti quando sono diventate evidenti le criticità legate all’utilizzo del sintetico: impatto ambientale nelle fasi di produzion e smaltimento consumo di risorse non rinnovabili e loro tossicità. Tra le possibili applicazioni ci sono il settore tessile; i coloranti alimentari; le celle solari sensibilizzate; le colorazioni istologiche e il bio-restauro». NeoCarpet «realizza tappeti e moquette di design e colorazioni alternative – è la descrizione – attraverso una strategia che si fonda sulle competenze, sulla flessibilità e sulla sostenibilità del prodotto, utilizzando materiali compatibili tra loro per ottenere tappeti e quadrotte privilegiando le specialty di prodotto. NeoCarpet utilizza il NBF (Neofil Bio Fiber) è un nuovo filato per la realizzazione di tappeti e moquette ottenuto da copolimero a base Poliammidica derivante al i00% da risorse rinnovabili vegetali che ne garantisce la completa ecosostenibilità».

Gli investimenti ProTer, ha detto ancora Marco Mazzalupi, «prevede per ogni progetto imprenditoriale un taglio medio di finanziamento che oscilla tra i 3oo mila e il milione di eure, e il suo modello di intervento è replicabile in siti dismessi di impianti chimici, ormai inutilizzati. Nell’industria chimica, un’altissima barriera d’ingresso è la difficoltà di creare impianti e strutture ex-novo perché costano centinaia di milioni e richiedono lunghe autorizzazioni burocratiche. ProTer vuole superare questo limite sfruttando l’opportunità di un sito industriale già pronto e funzionante, che ha un valore incalcolabile per iniziative di questo genere».

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