Terni: «Quando la parola inclusione fa rima con amore»

Nella sede ternana del Cesvol per i bambini della scuola primaria è stato proiettato il film ‘La rosa blu’ per parlare delle diversità

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Sullo schermo scorrono le immagini che raccontano, con le parole della piccola Benedetta e la complicità di suo fratello, la storia della sorella Martina, affetta da sindrome di down. Nella sala polivalente del Cesvol di Terni, a guardare con attenzione ed empatia il film ‘La rosa blu’, progetto dell’associazione Dream More di Foligno in collaborazione con Rai per la sostenibilità, ci sono i bambini della scuola primaria Montessori dell’istituto comprensivo Benedetto Brin con le insegnanti Orabona e Marchegiani.

La storia di Martina

Per quel cromosoma in più che le ha cambiato colore, Martina diventa la rosa blu tra tante rose rosse «perché le rose non sono di un solo colore, possono vestirsi di mille sfumature». 23 minuti per parlare, in modo non scontato, della diversità, che in realtà è solo un modo di essere speciali, un modo di essere unici. Una storia che Miriam e Samuele Rustici avevano scritto in pochissime righe per un progetto diventato realtà grazie all’impegno della mamma, Maria Letizia Fiorelli, presidente dell’associazione Dream More di Foligno, alla collaborazione con Antonio Parciasepe, direttore artistico del Troisi Festival, che ha offerto l’occasione iniziale per l’ideazione della fiaba, e a Rai per la sostenibilità. L’iniziativa che si è svolta al Polis di Cospea, cui ha preso parte Maria Letizia Fiorelli, rientra nell’ambito del Pon ‘Noi cittadini del futuro’ sul tema dell’inclusione del comprensivo Brin. Ad organizzarla il Cesvol Umbria, impegnato nella diffusione del corto che promuove l’inclusione sociale e culturale delle persone con fragilità e che ha avuto il patrocinio di Regione Umbria, Fissuf dell’Università di Perugia e Associazione italiana persone down.

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