Terni Reti, è bufera. FI: «Disertiamo consiglio»

Il presidente della commissione ‘controllo e garanzia’, Federico Pasculli: «Stanco dell’atteggiamento di chi per giochi personali offende il lavoro degli altri»

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Federico Pasculli (M5S), c’è rimasto male. Così male che ha aperto Facebook e lo ha scritto sul proprio profilo: «Vengo ora a scoprire che dopo la relazione sul Briccialdi, oggi anche quella sulla vicenda Terni Reti arriva prima ai giornali che in consiglio, già qualche giorno fa era uscito un trafiletto sulle consulenze che preannunciava la fuga di notizie. Personalmente sono stanco dell’atteggiamento di chi per giochi personali offende il lavoro degli altri e prenderò le dovute misure, a costo di dover sospendere la commissione fino a data da destinarsi».

Federico Pasculli

Federico Pasculli

La storia Federico Pasculli, per chi non lo sapesse, è il presidente di quella commissione ‘controllo e garanzia’ del Comune di Terni, che è l’unica non aperta al pubblico. Se le cose ‘escono’, insomma, a portarle fuori devono essere quelli che, per ruolo istituzionale, vi partecipano. E siccome ad essere uscite sono cose relative a – possibili, presunte, ipotetiche: e tutti i condizionali esistenti su un qualsiasi dizionario – favoritismi nell’asegnazione di incarichi in ‘Terni Reti’, la società interamente di proprietà del Comune di Terni ed alla quale verrà affidata la gestione di molti servizi importanti.

Manifesti FerrantiLa battaglia Tanto che, dice Francesco Ferranti (Forza Italia) «quello che emerge oggi è la dimostrazione che quanto dicevo nel 2011, con la mia campagna di manifesti sulle parentipoli, è la triste realtà. D’altronde chi governa male, come il Pd, solo con le clientele e il promessificio può raccogliere consensi. Non è più possibile utilizzare i soldi delle tasse salatissime dei cittadini per mantenere in piedi il carrozzone di una sinistra incapace: è immorale e dannoso. Chiederò con il gruppo che il sindaco riferisca immediatamente su queste vicende e anche su eventuali finanziamenti che le partecipate hanno versato per eventi e manifestazioni compresa la festa dell’unità, se vi sia stato anche un centesimo di sconto sulle utenze. Il gruppo di Forza Italia, intanto, non parteciperà più alle sedute del consiglio comunale e vi si recherà solo per protesta esterna fino a quando il sindaco non chiarirà pubblicamente in aula in merito a gestioni e nomine da lui effettuate». Mentre il capogruppo in consiglio regionale, Raffaele Nevi, annuncia: «Sto facendo predisporre un disegno di legge per porre fine a questo scandalo, che rappresenta un insulto a quelle persone che non avendo santi in paradiso, sono costrette a mandare i figli fuori regione alla ricerca di un lavoro dignitoso. Da parte nostra la volontà è quella di porre fine a tale situazione».

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