Terni Reti: «Ora basta con i ‘figli di papà’»

Enrico Melasecche (IlT): «Si impone la sostituzione immediata e l’assegnazione dell’incarico ad un manager indipendente»

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di Enrico Melasecche
Lista Civica ‘I love Terni’

La situazione che emerge, in relazione a Terni Reti, è fin troppo chiara: consulenze all’ex presidente, consulenze al figlio dell’ex presidente, assunzione che, strana coincidenza, va a favore della nipote dell’ex presidente, assegnazione di pareri a studi legali romani di cui è in qualche modo parte il gruppo degli amici.

Emerge uno spaccato di una certa sinistra (e comodi cespugli) onnivora che dai grandi appalti alle piccole mance non perde occasione per ingrassarsi sulle spalle del resto della città che soffre. Ogni occasione è buona.

Ma il dato politico del voto di ieri in consilio comunale è significativo, a meno che non sia strumentale a manovre successive. Il sindaco vota a favore della relazione mentre il PD, compresi gli stessi commissari della IV commissione che hanno partecipato alle audizioni ed hanno vissuto quella indagine in prima persona, non solo non si scandalizzano ma, pilatescamente si astengono.

Come se questo andazzo che farebbe indignare nella tomba Enrico Berlinguer non solleciti alcun loro sentimento.

L’approvazione del sindaco, da apprezzare rispetto all’astensione generalizzata del resto della sua maggioranza, pretende però una coerenza minima perché in politica le parole e soprattutto il voto hanno significati inequivocabili.

Quel voto comporta un giudizio negativo sulle nomine fatte da Raffaelli, ma confermate da Di Girolamo, oltre a quelle su cui lo stesso sindaco aveva posto ex novo la propria fiducia.

Si impone quindi la sostituzione immediata e l’assegnazione dell’incarico non al solito figlio di papà, ma ad un manager indipendente che sappia e voglia agire come si usa in un’azienda seria considerato che Terni Reti sta peraltro per assumere compiti ben più importanti. Manager che deve essere retribuito in proporzione ai risultati che riesce a conseguire, quindi risultati mediocri = retribuzione zero.

Contiamo sulla coerenza del sindaco e sulla svolta che si impone.

Quanto ai ‘giovani leoni’ del PD ternano, speravamo che fossero animati da quel sacro fuoco che i giovani normalmente hanno quando si impegnano sul fronte politico, soprattutto in un momento come l’attuale, di grandissima sofferenza per gran parte della gente. Dobbiamo constatare che invece preferiscono ‘fare politica tradizionale’, come e più concretamente dei loro maestri, astenendosi quando loro per primi dovrebbero indignarsi di fronte alla constatazione di come è stata condotta l’amministrazione della città.

Mi preoccupa molto questo aspetto e sono profondamente deluso dalle prospettive che attendono Terni se dovessero essere costoro a subentrare agli attuali gestori del potere.

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