Terni: rubano in casa e poi tornano per ‘finire il lavoro’. Arrestati in 4

Da finti tecnici dell’acqua si erano portati via 10mila euro di gioielli e vari mazzi di chiavi. La collaborazione cittadini-polizia li ha incastrati

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Una settimana fa – era mercoledì 11 maggio – sono entrati in un condominio nella zona di piazza Dalmazia, a Terni, fingendosi tecnici dell’acqua con tanto di giubbotto catarifrangente, cartellina, un metro e altri arnesi. Poi hanno bussato alla porta di un appartamento dove vivono una donna ultra 80enne e il marito: «Dobbiamo controllare la sua abitazione perché al piano di sotto c’è stata una perdita». Scusa banale ma sufficiente per portarsi via i gioielli presenti in casa, del valore di circa 10 mila euro, oltre a vari mazzi di chiavi.

Il ‘ritorno’

Il giorno dopo, i quattro finti tecnici sono stati nuovamente notati nella stessa zona: il marito dell’anziana li ha visti entrare nel condominio e poi allontanarsi velocemente verso piazza Dalmazia. Intanto la voce del ‘colpo’ del giorno precedente si era già diffusa fra i residenti dello stabile e anche fra alcuni commercianti della zona. Per questo un condomino, a cui la presenza dei quattro non è sfuggita, ha iniziato a seguirli. Proprio in quel mentre, l’anziana derubata ha trovato sullo zerbino un mazzo di chiavi di quelle sparite il giorno prima. Immediata è stata la chiamata alla polizia di Stato.

Fermati

Nel giro di poco, grazie alle descrizioni fornite e al contatto con il condomino che li stava ‘pedinando’, i quattro sono stati rintracciati e fermati dagli agenti della III sezione della squadra Mobile di Terni: si tratta di due 20enni, un 29enne e un 53enne, tutti residenti in Puglia e tre di loro già gravati da precedenti come furto e rapina. Agli investigatori della polizia di Stato hanno detto di essere giunti in città per cercare lavoro ma sono stati portati in questura per proseguire gli accertamenti appena avviati sul loro conto.

Arrestati

«È emerso – riporta una nota della questura di Terni – che i quattro alloggiavano in un albergo del centro e dalla successiva perquisizione dei bagagli, che avevano lasciato in una stanza di cortesia dell’hotel, veniva rinvenuta anche la refurtiva che la signora ha riconosciuto come di sua proprietà, mentre dalla perquisizione personale venivano rinvenuti gli altri mazzi di chiavi». Per tutti è così scattato il fermo di persona indiziata di delitto, su ordine della procura di Terni, con successiva traduzione in carcere. Fermo poi convalidato dal tribunale con l’applicazione dei domiciliari ai due 20enni e il carcere per gli altri due: sono tutti accusati di furto in concorso e due di loro anche di ricettazione.

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