Terni, saldi invernali: parola ai commercianti

Pareri contrastanti nei punti vendita della città. Confcommercio: «Ogni famiglia in Italia spenderà 346 euro»

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La giornata di lunedì è stata quella degli ultimi preparativi nei negozi in città. Nelle vie del centro vetrine in allestimento e sopralluoghi dei clienti in vista della corsa all’affare. La maggior parte dei commercianti ha atteso la fine della giornata lavorativa per esporre prezzi scontati. Martedì mattina sono ufficialmente iniziati i saldi invernali 2016, ma a dire il vero, qualcuno aveva già iniziato, senza però citare la parola magica ‘saldi’.

Terni saldi vetrine (3)I commercianti «Perfettamente inutile stabilire una data per l’inizio dei saldi – esclama una commerciante – tanto tutti iniziano prima anche se è scorrettezza commerciale. Ma questo purtroppo è troppo spesso un mondo senza regole». Contrario, invece, il proprietario di un altro punto vendita: «I saldi dovrebbero iniziare a febbraio perché, in teoria, sarebbero delle promozioni di fine serie. E, se la stagione non è terminata, non si può certo parlare di saldi di fine stagione. Ma c’è una necessità quella di andare incontro alle esigenze del cliente».

Terni saldi vetrine (4)I numeri «In occasione dei saldi invernali, ogni famiglia in Italia – secondo le stime di Confcommercio -, spenderà 346 euro – 3% in più rispetto all o scorso anno – per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori». Le preferenze vanno ai capi di abbigliamento (94%), calzature (73%), accessori (31%) e biancheria intima (26%). Calano, invece, gli articoli sportivi (18%) e i prodotti di pelletteria (17%).

Terni saldi vetrine (2)Principi base Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base che vanno dalla possibilità di cambio alle indicazioni dei prezzi. «La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato, è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme al codice civile. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto».

Indicazione del prezzo «I capi che vengono proposti in saldo, devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Obbligo del negoziante è di indicare il prezzo praticato prima della vendita di fine stagione, il nuovo prezzo, lo sconto praticato e il ribasso effettuato. Infine, dal negoziante devono essere accettate le carte di credito, qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione».

Dicembre 2015 Intanto, nel consueto rapporto mensile della commissione comunale di controllo dei prezzi al consumo, diffuso dai servizi statistici del Comune di Terni, si legge che «nel mese di dicembre 2015 il livello dell’inflazione a Terni, pur mantenendosi sopra lo zero per il terzo mese consecutivo, ha registrato una flessione attestandosi a +0,1%. I consueti rincari di natura stagionale, dovuti alle festività natalizie, quest’anno si sono limitati ad alcuni beni e servizi legati al turismo e ai servizi ricettivi quali pacchetti vacanze, impianti di risalita e viaggi aerei, mentre non hanno riguardato i prodotti alimentari che anzi in media sono diminuiti ad eccezione della verdura di stagione e del pesce. Il perdurare della diminuzione dei prezzi dei carburanti contribuisce a mantenere basso il livello dell’inflazione».

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