Terni, scuola Carducci: «Mancano soldi»

Adeguamento sismico e lavori da iniziare, il M5S attacca: «Comune rischia di perdere oltre mezzo milione di euro se non si attiva. Attentato al diritto all’istruzione»

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Scuola Carducci, adeguamento sismico e lavori da iniziare, il M5S alza la voce sui ritardi per la partenza delle opere e chiede delucidazioni all’amministrazione comunale.

SCUOLA CARDUCCI, CORSA CONTRO IL TEMPO

Il rischio In una nota firmata da Thomas De Luca, Angelica Trenta, Patrizia Braghiroli, Valentina Pococacio e Federico Pasculli, il M5S mette in evidenza «la preoccupazione per i ritardi nella partenza dei lavori di adeguamento sismico. Dopo le nostre interrogazioni e le tante promesse ricevute dagli assessori ‘competenti’ che si sono succeduti la misura ora è davvero colma. Il Comune di Terni qualora non partissero i lavori entro la fine dell’anno rischia di perdere 550 mila euro assegnati per decreto ministeriale, a cui devono essere aggiunti altri 200 mila euro di cofinanziamento da parte del Comune di Terni. In questa fase pare che manchino all’appello 100 mila euro».

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La scuola Carducci a Terni

Le date Il M5S sottolinea che «la scadenza dei lavori è il 18 novembre 2018, ma sarebbe doveroso restituire al quartiere una scuola messa in sicurezza entro l’inizio dell’anno scolastico 2018. Probabilmente viste le tempistiche e l’importanza dei lavori parliamo di date utopiche. Riteniamo irresponsabili le istituzioni e tutti quei soggetti vari che cercano di mitigare una situazione che se non evolverà rapidamente rischia di mandare nel limbo uno dei pezzi della storia del quartiere, cioè quella scuola con cui gli abitanti di Borgo Rivo conservano un legame affettivo molto forte. Sostanzialmente verrà a mancare un importante punto di riferimento per uno dei quartieri più popolosi della città, un vero attentato al diritto all’istruzione».

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Incompiute Il tutto, conclude il M5S, rientra in uno scenario più vasto: «La scuola Carducci si aggiunge ad una fitta lista di opere incompiute che sanciscono l’ennesimo attestato di quanto male sta facendo a questa città il protrarsi dell’agonia di una classe dirigente e di una giunta che per interessi di partito preferisce restare attaccata alla poltrone come delle cozze, piuttosto che ridare voce ai cittadini».

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