Terni, servizi educativi: «Comune, smentisci»

Lettera di un genitore in merito alle difficoltà per la riorganizzazione: «Non ci stanno facendo capire nulla. Fate ridere di nuovo i bambini»

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Nelle scorse settimana si è accesa la questione relativa alla riorganizzazione dei servizi educativi comunali. Le polemiche tra Comune, CoSec e sindacati non sono mancate in merito al percorso partecipativo avviato lo scorso 8 giugno e proseguito fino all’ultimo incontro di lunedì  4 luglio: di seguito una lettera mandata da un genitore al comitato autocostituito. I nomi, che comparivano sulla missiva, sono stati rimossi.

di un genitore 

Mia figlia frequenta da due anni, il primo nell’ambito della sezione ponte, la scuola d’infanzia comunale ‘Grillo parlante’. Ho notato che da diverso tempo ‘allunga’ l’orecchio mentre io e la mamma parliamo della sua scuola, con un interesse particolare, oserei dire. Ho rimandato più volte un confronto con lei, ma oggi ho sentito il bisogno di chiederle cosa mai avesse compreso di tutti quei discorsi da adulti e così, non solo mi ha risposto, ma mi ha anche chiesto di farlo sapere a più persone possibili.

Ed eccomi qui a concretizzare pensieri semplici, puri, come possono essere quelli dei bambini. Mia figlia, in pratica, vuole ringraziare tutti coloro che, a vario titolo e responsabilità le hanno permesso di vivere l’esperienza fantastica della scuola d’infanzia, così come vissuta al ‘Grillo parlante’ insieme ai compagni di tanti giochi e risate. A., E., G., R., sono solo alcuni dei nomi dei suoi amici con i quali è cresciuta. Avrebbe volentieri ringraziato anche tutti coloro che a vario titolo e responsabilità, già responsabilità (in alcuni casi le parole possono anche essere prive di contenuto), le avrebbero dovuto garantire il proseguimento di quella esperienza tanto decantata, le avrebbero dovuto soprattutto rispetto, perché è ai più deboli che dobbiamo rivolgere le nostre azioni migliori, sempre.

Invece no, sono qui a scrivere quello che ho già detto a mia figlia e cioè che non le posso dire dove andrà a scuola l’anno prossimo, non le posso dire con quali compagni potrà giocare, non le posso dire quali maestre incontrerà, non le posso dire nulla di tutto ciò. Perché? Mi ha domandato. Bella domanda, forse neanche tanto intelligente, anche se mia figlia insieme a tutti i bambini di questo mondo lo sono molto di più di tanti adulti.

Una domanda a cui avrei voluto rispondere, ma alla quale non mi hanno saputo rispondere i preposti dell’ufficio scolastico del Comune, la dirigente, gli assessori interessati, il sindaco non lo so, ma non ha importanza. È stato fatto di tutto per non farci capire nulla di quanto sta accadendo (a noi cittadini/genitori), ma visto che i nostri figli se sono, come sono, intelligenti, da qualcuno avranno pure ereditato questa intelligenza, noi adulti siamo riusciti a comprendere comunque molto.

Abbiamo tirato le nostre somme i nostri giudizi, ma per una volta smentiteci, per una volta fateci ricredere, regalate nuovi sorrisi a mia figlia e a tutti i suoi compagni, ai loro amici di altre scuole, fatemi rispondere a mia figlia: «Sì, l’anno prossimo tornerai nella tua scuola dove troverai di nuovo i tuoi amici, le tue maestre, i colori e gli odori di un mondo che già ti appartiene e di tutto questo puoi ringraziare tutti coloro che, a vario titolo e responsabilità ti hanno permesso di continuare a vivere la tua esperienza fantastica».

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