Terni, servizi educativi: «Riaprire percorso»

Dopo il sit-in di febbraio, il comitato torna all’attacco: «Inaccettabile elaborare regolamento senza la diretta partecipazione della rappresentanza genitoriale»

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Nuovo mesi e vecchi attacchi. Il ‘duello’ tra il CoSec e l’amministrazione comunale prosegue dopo la manifestazione dello scorso 23 febbraio – fallita la ‘caccia’ alla dirigente Danila Virili – dei genitori: la richiesta, su tutte, resta quella di riaprire il percorso partecipativo per la riorganizzazione.

L’indifferenza Il CoSec spiega che «il presidio organizzato sotto i locali dell’ufficio scolastico aveva dato la possibilità ai diversi rappresentanti genitoriali, di portare voce delle numerose necessità a tutela del servizio e della propria scuola di appartenenza, attraverso la sottoscrizione di un documento congiunto protocollato il 28 febbraio.
Tale esigenza nasceva a fronte dei ripetuti silenzi e dinieghi da parte della Dirigente competente, rispetto alle molteplici richieste di incontro e d’intervento sulle problematiche dei singoli plessi scolastici, rimaste per troppo tempo inascoltate. Questo atteggiamento di indifferenza nei confronti dell’utenza trova ulteriore riscontro, oltre che nell’assordante silenzio di chi di competenza, che a tutt’oggi si protrae, anche nella subdola esclusione della rappresentanza genitoriale, da quei principi di partecipazione tante volte sbandierati, ma applicati solo secondo i propri interessi».

Il richiamo Per il comitato si «continua a ignorare il diritto alla continuità scolastica dei bambini delle materne ‘Trebisonda’ e ‘Grillo Parlante’, la necessità di un’ idonea area di gioco all’aperto per la ‘Gisa Giani’ e il rispetto di quanto sancito sugli spazi dell’ ‘Aula Verde’, si prepara il solito colpo basso nei confronti dell’utenza». Il CoSec cita la delibera del 3 agosto, affermando che «sulla base di tali indicazioni il dipartimento promozione sistema formativo e sociale, a gennaio 2017 ha promosso l’attivazione di gruppi di lavoro per il corpo docente, inerenti altresì l’istituzione del nuovo regolamento dei Sec e della carta dei servizi, nonché il percorso di continuità 0-6 anni. Eppure, nella relazione finale del percorso decisionale inclusivo sulla riorganizzazione dei servizi educativi e scolastici comunali, richiamato dalla stessa delibera, si includevano le proposte dei tre documenti presentati, da parte del CoSec, dei sindacati e delle insegnanti, con la medesima richiesta di mantenimento dello status quo per l’anno scolastico 2016/2017 e la ripresa del confronto ad ottobre, con particolare riferimento all’istituzione del nuovo regolamento dei Sec e della carta dei servizi».

Il presidio al ‘Borgo Trebisonda’

Il processo partecipativo E quindi, prosegue il comitato «gli stessi soggetti, a seguito della delibera, avevano presentato una lettera aperta indirizzata al sindaco e al presidente del consiglio comunale, chiedendo di rispettare quanto emerso dal processo partecipativo. Ancora una volta pare dunque che quel poco di buono che era stato sancito dalla politica, non trovi poi riscontro nella diretta espletazione del lavoro del dipartimento scolastico.
Più che legittimo infatti domandarsi come mai, per degli argomenti di tale importanza, non sia stato attivato il coinvolgimento diretto della rappresentanza genitoriale, ma anche di quella stessa componente sindacale, rimasta per troppo tempo silente a fronte degli sviluppi sulle vicende della refezione scolastica e della riorganizzazione dei Sec».

Diretto coinvolgimento Il CoSec conclude affermando di ritenere «inaccettabile pensare di poter elaborare il nuovo Regolamento dei Sec e della carta dei servizi, senza la diretta partecipazione della rappresentanza genitoriale, nelle diverse articolazioni del servizio. Per ciò abbiamo deciso di inviare un’urgente richiesta di convocazione ufficiale, in primis alla dirigente competente, che dia immediato seguito all’allargamento della discussione e dunque al riavvio del percorso partecipativo di riorganizzazione dei Servizi educativi comunali. Aspettiamo un’ immediata risposta, pur certi del fatto, che non permetteremo che si continui a ‘giocare’ con i diritti dell’utenza».

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