Terni, Seven to Stand: «Arresti legittimi»

Lo ha deciso la Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Terni contro l’annullamento delle custodie cautelari

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Un punto, importante, messo a segno dagli inquirenti nell’ambito dell’operazione ‘Seven to Stand’, condotta dalla squadra Mobile e dalla procura della Repubblica di Terni. La Corte di Cassazione ha infatti accolto il ricorso presentato dal pm Marco Stramaglia contro l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare deciso nei mesi scorsi dal Riesame. In sostanza, i sei arresti eseguiti asettembre dagli agenti coordinati dal dirigente Alfredo Luzi, erano – per la Suprema Corte – legittimi in base alle motivazioni addotte dalla procura e quindi dal tribunale.

Il ricorso in Cassazione era stato presentato dalla procura di Terni, in particolare dal sostituto procuratore Stramaglia, contro l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare con cui lo scorso settembre il gip di Terni – su richiesta degli inquirenti – aveva fatto arrestare sei persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di decine di pazienti affetti da artrite reumatoide e sclerosi multipla. L’ordinanza era stata impugnata dai legali difensori di alcuni degli indagati, con il tribunale del riesame di Perugia che ne aveva successivamente decretato l’annullamento.

I ricorsi Il ricorso, oltre che dalla procura presso la corte di Cassazione, è stato discusso venerdì mattina dagli avvocati Manlio Morcella, Marco Gabriele, Enrico Paroncilli, Alberto Trinchi e Luca Patalini per conto di quattro degli indagati: il medico Pierluigi Proietti, l’ingegnere biomedico Edoardo Romani, il farmacista Giovanni Domenico Petrini e il ‘factotum’ Claudio De Marco, tutti rimessi in libertà ad ottobre dal Riesame. Per quanto riguarda Fabrizio De Silvestri – l’avvocato di origini piemontesi indicato dagli inquirenti come l’ideatore del metodo di cura e quindi della presunta truffa – e la fisioterapista Annalisa Grasso, il ricorso verrà discusso nei prossimi giorni. Il primo era stato rimesso in libertà dal Riesame a dicembre, mentre la seconda si era vista revocare i domiciliari ad ottobre a seguito di interrogatorio di fronte al gip.

Le difese In attesa di comprendere le motivazioni della decisione, le difese si preparano a discutere nuovamente l’istanza di fronte al Trbunale della Libertà, a cui gli atti torneranno per un nuovo esame. Una battaglia giudiziaria – quella legata al metodo di cura ‘Seven to Stand’ – destinata quindi a proseguire, in attesa che la procura notifichi agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

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