Terni, si incatena nella sede di Umbria Energy

Marco Laoreti ha terminato la protesta dopo due ore: «Voglio solo vivere in pace»

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Un uomo di circa 46 anni, Marco Laoreti, giovedì mattina si è incatenato in uno degli uffici della sede di Umbria Energy a Terni. L’azione di protesta è terminata poi alle 14.20: «Ci ritroveremo tra lunedì e martedì», ha spiegato Laoreti.

Un magazzino Dalle prime ricostruzioni degli agenti di polizia, immediatamente intervenuti sul posto con due volanti, l’uomo sembrerebbe vivere da molti anni, insieme a suo figlio, all’interno di un magazzino a Case Sparse, in località Ferentillo. Un magazzino, considerato dalla società che fornisce energia elettrica, ad ‘uso misto’, cioè divisa tra l’attività professionale e la vita familiare.

GUARDA L’INTERVISTA A MARCO LAORETI

Laoreti è rimasto incatenato per circa 2 ore

Laoreti è rimasto incatenato per circa 2 ore

‘Uso abitativo’ Quando, circa 4 anni fa, a detta dell’uomo, il Comune di Terni gli ha assegnato la residenza all’interno del magazzino, lui si è recato da Umbria Energy per passare da ‘uso misto’ a ‘uso abitativo’. Cosa, a suo dire, accettata dalla società che fornisce energia elettrica: «Vivo in quel posto da 10 anni – spiega Laoreti – con tanto di documenti e residenza, e questi signori mi chiedono di pagare bollette per un ‘uso’ diverso. Sto lì con mio figlio e non do fastidio a nessuno».

Il catasto Il problema, però, sempre secondo le parole del 46enne, è nato a seguito di alcuni controlli incrociati effettuati da Umbria Energy. La società, a detta dell’uomo, dopo aver appurato che l’immobile al catasto è indicato come magazzino, sembrerebbe aver cambiato le utenze nuovamente, senza avvertire l’uomo: «Assurdo dover pagare il doppio di bollette perché loro dicono che io non possa abitare in un magazzino, ci sono documenti che lo accertano».

Una mora Dopo circa 4 anni, secondo le parole dell’uomo, gli sarebbe stata richiesta una mora di circa 2 mila e 600 euro. Il 46enne sostiene, inoltre, che da 3 settimane nel magazzino è senza corrente elettrica. Dopo essere andato avanti per molto tempo tramite le lettere dell’avvocato Nadia Ludovici, giovedì mattina ha deciso di raggiungere gli uffici e incatenarsi per farsi ascoltare: «Sono loro ad avermi fatto il contratto – aggiunge Laoreti – per uso abitativo, e ora mi chiedono gli arretrati. Adesso mi sono spostato perché non si poteva andare avanti in quel modo». L’avvocato Emanuela Rosati ha invece raggiunto il luogo in qualità di legale di Umbria Energy.

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