Terni, stadio a rischio: «Recinzioni da rifare»

A porre pesanti dubbi sulle condizioni di sicurezza dell’impianto è il tribunale di Terni: «Numerosi vizi costruttivi e possibili pericoli»

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Una sentenza del tribunale di Terni, che attraverso il giudice Marzia Di Bari ha sancito l’annullamento di un decreto ingiuntivo di 57.303 euro emesso nei confronti di un’impresa di Terni – assistita dall’avvocato Emiliano Strinati – rischia di aprire il ‘vaso di Pandora’ relativo alla sicurezza dello stadio Liberati di Terni, in particolare rispetto alle condizioni dei cancelli e delle recinzioni dell’impianto.

cancello-cancelli-liberati-stadio555I lavori Nel dicembre del 2010 l’impresa aveva sottoscritto con il Comune un contratto di appalto, per l’importo di quasi 300 mila euro, relativo ai lavori di adeguamento del Liberati: recinzione fissa, realizzazione di accessi al fossato con scale in cemento armato, apertura di passaggi tra i settori all’interno del fossato, realizzazione di uscite e varchi di sicurezza e via dicendo.

Carte bollate Per effettuare l’intervento, l’imprenditore si era rivolto ad un’altra ditta, con sede a Narni, per la relativa fornitura di cancelli e pannelli da installare nei vari punti dello stadio. A seguito della consegna del materiale, era però nato un lungo tira e molla con la prima ditta del tutto insoddisfatta dei manufatti, anche in ragione di numerosi problemi riscontrati dopo l’installazione, e la seconda che invece sosteneva la conformità dei prodotti rispetto ai progetti elaborati ed alle richieste avanzate dall’acquirente.

Decreto ingiuntivo ‘stoppato’ Si era così passati alle ‘carte bollate’ e l’impresa che aveva messo a disposizione cancelli e pannelli – a fronte del mancato pagamento – aveva ottenuto dal tribunale di Terni un decreto ingiuntivo per oltre 57 mila euro. Lo stesso decreto che il giudice Di Bari ha poi annullato con una sentenza che, oltre a riconoscere «gravi vizi e difformità» nel materiale fornito, pone seri interrogativi sulle reali condizioni di sicurezza dello stadio.

cancelli-cancello-liberati-stadio-47Sopralluoghi Per chiarire tutti gli aspetti tecnici, il tribunale ha incaricato un consulente tecnico d’ufficio – l’ingegner Bruno Belinci – che ha svolto sopralluoghi e acquisito carte in merito ai lavori eseguiti allo stadio Liberati. E le conclusioni sono nette e preoccupanti, da diversi punti di vista. Conclusioni fatte proprie in toto dal giudice che, nella sentenza, ne riporta ampi passaggi.

«Cancelli da sostituire» «All’esito delle verifiche svolte – si legge nella sentenza – il consulente ha accertato che, quanto ai cancelli, sia l’aspetto operativo (stante la non conformità rispetto alla funzione demandata di particolare delicatezza), sia l’aspetto economico (ovvero la necessità di porre in essere pesanti opere sui cancelli esistenti con risultati da verificare), rendono necessaria ed opportuna una nuova fornitura e posa in opera».

«Pannelli viziati» «Con riferimento alle recinzioni – scrive il giudice – stante la presenza di vizi costruttivi nel 100% dei pannelli e i costi dell’intervento in mera manutenzione, il consulente ha parimenti evidenziato che appare conveniente procedere alla sostituzione dei pannelli viziati. Preme inoltre rimarcare che il consulente ha correttamente tenuto conto del fatto che i manufatti oggetto della fornitura sono inseriti in una infrastruttura sportiva dove si svolgono eventi anche di rilevanza nazionale e dunque interessata da un afflusso di pubblico numeroso. Per cui è assolutamente necessario – si legge – che i manufatti deputati alla regolamentazione dei flussi degli utenti, debbano presentare caratteristiche tali da garantire la miglior sopportazione possibile delle eventuali sollecitazioni cui i luoghi in cui sono collocati, sono fisiologicamente soggetti».

cancelli-cancello-liberati-stadio-52I rischi «I cancelli e le recinzioni in questione non hanno ancora ottenuto il certificato di regolare esecuzione dalle autorità competenti» scrive il giudice, che poi riporta integralmente alcuni passaggi della perizia: «È stata constatata la diffusa presenza di vere e proprie spine metalliche sui tondi dei pannelli tipo ‘Ercole’ costituenti le recinzioni dello stadio comunale di calcio che, di fatto, possono essere fonte di possibili lesioni, ancorché poste in zone di non facile accessibilità, ma comunque statisticamente possibili. Spine presenti sulla quasi totalità dei pannelli delle recinzioni, poste a protezione di una struttura ad alta concentrazione di persone».

Mezzi di soccorso «I cancelli carrabili centrali – afferma il consulente incaricato dal tribunale – non garantiscono la possibilità di chiusura-apertura dei relativi catenacci per mancanza di planarità delle ante e dunque non assicurano il possibile, e si aggiunge tempestivo, transito dei mezzi di soccorso». Da qui «la necessità di addivenire alla rimozione e sostituzione dei cancelli e recinzioni oggetto della fornitura, sulla base delle solide argomentazioni diffusamente espresse nell’elaborato».

La sentenza di primo grado che ha portato all’annullamento del decreto ingiuntivo è stata impugnata di fronte alla corte d’appello di Perugia, con la prima udienza che si terrà entro la fine dell’anno. Tribunali a parte, la perizia apre interrogativi importanti sulla sicurezza del Liberati. Elementi che potrebbero portare – come indicato nella sentenza – ad una sostituzione complessiva di cancelli e recinzioni. Anche a fronte delle responsabilità che, nel caso di situazioni problematiche, nessuno vorrebbe vedersi addossate.

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