Terni, via Bramante: «Via pista motocross»

Giovedì mattina l’inaugurazione post lavori su piante e struttura stradale. «Guaio scorie superato e nessun problema d’inquinamento»

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Abbattimento dei pini con rimozione degli apparati radicali, piantumazione di ventidue lecci e una lagerstroemia, recupero della struttura stradale e degli spazi parcheggio, realizzazione della nuova pavimentazione e segnaletica orizzontale. Tempo di riapertura giovedì mattina in via Bramante: l’amministrazione comunale – in massa con assessori e consiglieri di maggioranza, da prassi – ha inaugurato il tratto di fronte agli uffici della Usl Umbria 2 e dell’Agenzia delle entrate. Non sono mancate polemiche – nel mirino l’assessore ai lavori pubblici sul quartiere Matteotti – e attacchi alla giunta regionale.

La sistemazione

Melasecche dirige. Latini e il motocross

Il mattatore non può che essere l’assessore ai lavori pubblici. Come di consueto inizia dal tema principale per poi trattare diversi argomenti – una sorta di conferenza a cielo aperto – e lanciare qualche frecciata qua e là. Più composti Leonardo Latini, richiamato a gran voce dallo stesso Melasecche (farà lo stesso con Valeria Alessandrini, per posizionare al centro tutti i membri della giunta in loco), e l’assessore al verde Benedetta Salvati: «Ci sono state delle verifiche ambientali che non hanno avuto nessun tipo – le parole del sindaco – di riflesso o conseguenza. Non poteva esserci una situazione di degrado in un luogo per l’accoglienza di pubblico: è stato sottolineato sui social in modo simpatico che qui c’era un percorso di motocross sottolineato in modo simpatica, hanno detto abbiamo tolto una delle piste più belle dell’Umbria; è venuto un bel lavoro. Sono stati eliminati i guai legati alle radici degli alberi: non li abbattiamo tanto per farlo, ma solo quando costituiscono un problema. Poi ne piantiamo di più ed è chiaro che ci vorrà qualche anno per farli crescere». Il restyling ha riguardato circa 180 metri – rettilineo – di strada.

A FEBBRAIO IL VIA AI LAVORI

Il taglio del nastro

Le scorie e l’ambiente

Melasecche – nel taccuino gli eventi già segnati per le rotatorie di Gabelletta e viale Trento, 16 e 13 maggio – ha puntualizzato che la «la macchina del Comune lavora e si tende a produrre risultati con l’utilizzo di vecchi mutui; ma c’è chi si lamenta delle inaugurazioni a mitraglia. Questo è il centro direzionale più importante della città: da troppi anni questa situazione attendeva una risposta. C’è stato il problema delle scorie delle acciaierie risolto grazie all’aiuto professionale dell’assessore Salvati: le abbiamo portate via ed i lecci piantati sono stati inseriti nel modo adeguato per consentire che scendano al di sotto dello strato di scorie con cui quaranta anni fa fu sistemato il piazzale. Non ci sono problemi di inquinamento». La Salvati ha aggiunto di essere «partiti con molto entusiasmo, poi abbiamo trovato dei problemi. Siamo abituati, così come a risolverli a norma di legge seguendo il codice dell’ambiente, la procedura di bonifica proseguirà nel tempo. Il lavoro è stato difficile e con delle sorprese non piacevoli». Qualche ‘spettatore’ assiste dagli uffici incuriosito dalla scena.

LE SCORIE NEL SOTTOSUOLO

Benedetta Salvati e Leonardo Latini

Gli attacchi e lo scambio verbale sul quartiere Matteotti

Poco prima del classico taglio del nastro per Melasecche c’è la richiesta di spiegazioni – si fa avanti una persona che vorrebbe vedere uno scenario migliore da quelle parti – sul quartiere Matteotti: «Glielo spiego alla prossima inaugurazione» risponde in modo sbrigativo l’assessore, facendo innervosire l’interlocutore. Il quale a sua volta replica in maniera pepata: «Parla solo di quello che gli pare». Infine l’attacco in direzione Perugia: «Stanno aggiustando – parla dell’impresa Evidio Piconi, coinvolta sia in via Bramante che per la sistemazioni stradale – in queste ore le ultime buche previste. La giunta Di Girolamo ci ha lasciato nel bilancio 2017-2018-2019 per l’anno in corso 50 mila euro, sono il nulla. Capisco che tutti giustamente vedono le buche e le mettono in evidenza, vorremmo cominciare a sistemare in maniera definitiva le strade. E la Regione non ci fa regali: il vicepresidente Fabio Paparelli negli anni precedenti con i fondi idrici dava all’amministrazione Di Girolamo – l’ex sindaco – 800 mila euro l’anno per otturare le buche per gli sfalci dell’erba. Ora ce li ha tolti per far sì che la giunta attuale si trovi in difficoltà». Schermaglie politiche.

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